Clima, il monito delle Maldive

In questa sezione raccogliamo tutte le news riguardanti le strutture turistiche delle Maldive, i tour operator che operano alle Maldive e le notizie generali sul Paese.

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Claudia&Dario
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Clima, il monito delle Maldive

Maldive presidente (int)Mohammed Nasheed, il giovane presidente delle Maldive, ha lanciato al summit dell’Onu sul mutamento climatico il disperato allarme del suo Paese, definitivamente simbolo di tutte le piccole nazioni minacciate di estinzione dall’indifferenza dei giganti industrializzati. «Non mi state veramente ascoltando», ha detto Nasheed agli oltre 100 capi di stato riuniti a New York.

Nasheed ha scongiurato i Paesi industrializzati, «dopo venti anni di compiacenza, di cogliere la storica opportunità alla fine della via per Copenhagen». Dove tra il 7 e il 19 dicembre la Conferenza delle Nazioni Unite sul mutamento climatico dovrà trovare le intese necessarie all’evoluzione dei deboli e in buona parte disattesi accordi di Kyoto del 1997 (entrati in vigore solo nel gennaio del 2005) che passava all’azione dopo le buone intenzioni espresse dai delegati dell’Earth Summit di Rio de Janeiro nel 1992.

«Se le cose andranno avanti così moriremo», ha detto Nasheed senza mezzi termini, parlando del suo popolo di 350.000 persone sparso su un migliaio di isole che traggono il 70% del PIL dalla fiorente ed efficiente industria turistica, ma che hanno la loro massima altitudine a circa 2 metri e mezzo sul livello del mare.

Malgrado l’approccio coraggioso e consapevole dell’amministrazione Obama, malgrado i buoni propositi espressi da Cina, India e Brasile, gli osservatori restano generalmente scettici quanto ai risultati possibili della conferenza di Copenhagen.

Il paradosso da affrontare e risolvere per tutti è quello che investe le Maldive, che Nasheed vuole trasformare nel primo Paese del mondo a “emissioni zero”, e che tuttavia dipende per vivere dal trasporto aereo, una delle industrie meno avanzate sul campo della sostenibilità ambientale.

Yvo de Boer, segretario della Framework Convention on Climate Change dell’Onu, si è detto fiducioso che la conferenza di Copenhagen possa almeno trovare, se non una via comune di intervento, risposte condivise a quattro questioni essenziali: quanto veramente i Paesi industrializzati vogliono ridurre le loro emissioni di gas serra? Quanto sono disposti a fare i Paesi emergenti per limitare la crescita delle loro emissioni? Quanto sarà possibile sostenere finanziariamente l’impegno dei Paesi in via di sviluppo per ridurre le loro emissioni e adattarsi all’impatto del mutamentoclimatico? E come sarà gestito questo denaro?
http://en.cop15.dk

da L'agenzia di viaggi
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