Torino: Apre il Salone del Gusto contro i venti di crisi

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Claudia&Dario
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Torino: Apre il Salone del Gusto contro i venti di crisi

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Torino - Il Salone internazionale del gusto sfida i venti di crisi. Alla rassegna biennale del «cibo buono, pulito e giusto», che apre domani al Lingotto di Torino fino al 27 ottobre, «non sono arrivate disdette di alcun tipo e non abbiamo avuto segnali negativi», dice Roberto Burdese, presidente di Slow Food, l’associazione che organizza l’evento con la Regione Piemonte e la Città di Torino. «Sarà forse perchè l’economia che rappresentiamo ha i piedi ben piantati per terra o perchè l’onda della crisi qui non è ancora arrivata, ma siamo ottimisti», aggiunge , mentre visita i padiglioni del Lingotto e dell’Oval (che ospitea gli spazi di Terra Madre, la rete mondiale delle Comunità del cibo).

Rispetto al 2006, l’area espositiva è cresciuta del 18% e supera i 62 mila metri quadrati. Le bancarelle saranno 432, gli stand 188, le aree di ristorazione 26. Al taglio del nastro ci saranno il ministro delle Politiche Agricole, Luca Zaia, la presidente della Regione Mercedes Bresso ed il sindaco di Torino Sergio Chiamparino. L’appuntamento è alle 10, al Lingotto, un’ora prima dell’apertura al pubblico. La grande novità della settima edizione è l’impegno a ridurre l’impatto ambientale (rifiuti e produzione di C02) del 50%, per «esportare un modello di fiera ecologicamente sostenibile», spiega Burdese. Un altro tema caratterizzante della rassegna sarà l’educazione alimentare, «perchè - spiega Burdese - vogliamo lasciare che il cibo buono, pulito e giusto entri nella quotidianità, e non sia solo una prerogativa dei cinque giorni della rassegna. Per questo motivo il 46% degli spazi del Salone saranno destinati ad attività didattiche o a degustazioni guidate».

Il richiamo all’educazione alimentare è la stessa Strada maestra, che parte dall’ingresso del padiglione 2, con una scenografia ispirata alle vie più importanti dell’antica Roma. «La sua funzione - spiega il Centro studi di Slow Food che l’ha realizzata con l’associazione Laboratorio Creativo e la direzione creativa di Set up - consiste nel mostrare gli effetti dei comportamenti di consumatori e produttori, individuando le possibili alternative per il futuro».

Il ministro Zaia «È finita l’era del postmoderno; il futuro si costruisce lavorando e la terra è la fonte primaria del lavoro. È significativo che i primi a sentire il cambiamento siano oggi i giovani, protagonisti di una nuova stagione dell’agricoltura. Sono loro il centro propulsore del cambiamento in atto, che darà nuovo valore alle professionalità in grado di far convivere passato e presente, tradizione e innovazione, identità e mercato. A noi istituzioni il compito di riconoscere finalmente quel valore, sostenere chi guarda al futuro forte della propria identità , lavorare con rinnovata responsabilità a difesa del nostro patrimonio di biodiversità , sapori e saperi ed alla diffusione di una nuova consapevolezza: senza la qualità , la sicurezza e il gusto delle nostre produzioni alimentari perderemmo alcuni dei grandi valori del nostro Paese». Con queste parole il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia interviene a Terra Madre, la manifestazione, sostenuta dal Mipaaf all’interno del Salone Internazionale del Gusto. Il Ministero di via XX Settembre è anche socio fondatore di Terra Madre, che riunisce per quattro giorni comunità del cibo, cuochi, docenti e giovani provenienti da tutto il mondo, impegnati a lavorare per promuovere una produzione alimentare locale, sostenibile e rispettosa dei metodi ereditati e consolidati nel tempo. L’edizione di quest’anno si concentra sul rapporto tra giovani e agricoltura e si pone tra gli obiettivi principali quello di far percepire ai ragazzi l’importanza del loro ruolo nella tutela e nella salvaguardia delle tradizioni contadine, un necessario bagaglio culturale per lo sviluppo economico di un comparto fondamentale per la crescita del Paese.

22 ottobre 2008
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