ZANZIBAR: alcuni brevi consigli su cosa vedere

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ZANZIBAR: alcuni brevi consigli su cosa vedere

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by Chicca

COSA VEDERE A ZANZIBAR

JOZANI FOREST
Una riserva naturale di circa 2945 ettari, situata a sud-est di Stone Town (24 km circa, 40 minuti di distanza), visitabile nelle sue parti più interessanti in circa due ore. È ricca di eucalipti secolari, allori alessandrini, palme giganti (screw palms) e palme da olio. Tra gli animali visibili, vi e una specie endemica dell'isola di scimmia, il Red Colubus, riconoscibile dal curioso dorso rosso, che girovaga nella zona in gruppi di numerosi elementi.
Vi si possono vedere anche antilopi dik-dik (una specie di piccola antilope), maiali selvatici e manguste.
Il famoso e quasi sicuramente estinto leopardo di Zanzibar, pare sia presente in questa parte dell'isola.
A circa 3 chilometri da Jozani, c’ è uno zoo con la maggior parte degli animali presenti sull'isola: il Zala Park

STONE TOWN
Il centro storico di Stone Town da solo merita un viaggio a Zanzibar. Nel secolo scorso, questa città costituiva l'insediamento di maggior rilievo di tutta l'Africa Orientale. Indimenticabili sono i palazzi con gli splendidi portoni .
Perdersi nel centro storico è facile ma indispensabile tra i microscopici negozi bui ricchi di profumi e fascino. La meraviglia di questa città dichiarata patrimonio dell'umanità e tutelata dalla Fondazione Karim Agha Khan come memoria culturale dei musulmani ismaeliti è soprattutto costituita dagli antichi portoni di legno intagliato, circa cinquecento, dai vecchi palazzi che la compongono, di solito disposti su tre piani, con bellissimi cortili interni e con l'immancabile elemento architettonico e sociale: la "baraza", una tradizionale panca in muratura che si trova al lato dell'ingresso di tutte le case arabe o swahili.
Indispensabile una visita al palazzo del vecchio dispensario, edificio costruito con la pietra corallina madreporica, caratterizzato da splendide balconate riccamente lavorate ed intarsiate. Era un antico centro di consultazione per i mercanti di spezie, avorio e schiavi. Ora, ristrutturato con poca attenzione, ha perso l’antico splendore.
Sono da visitare anche gli antichi Bagni Persiani, nel cuore della città, piombati nel silenzio dell'abbandono, ma in ottimo stato di conservazione, il Forte Portoghese, possente, il Palazzo delle Meraviglie (House of Wonders) con i suoi tre piani di colonnati metallici importati dalla Scozia per volere del Sultano Bargash, che vi conduceva una vita divenuta leggenda per gli occidentali a causa delle sue cento concubine, amate cinque alla volta ogni notte. È la costruzione più imponente dell'isola e venne bombardata dagli inglesi che punirono il sultano, reo di non rispettare gli accordi sull'abolizione della schiavitù.
Stone Town rimane impressa nella nostra anima come nelle nostre pellicole. Ovunque vi è qualcosa da fotografare, sia in alto, come gli splendidi balconi decorati, sia ad altezza d'uomo, per la varietà di etnie che vi abitano.
Il tramonto è un attimo in cui diviene indispensabile raggiungere il vicino lungomare per ammirare le barche locali, i "dhow", dirigersi a vela spiegata verso la riva, in un rosseggiare di colori che cambiano di attimo in attimo. Dai tempi degli antichi esploratori, quali Burton, Livingstone e Stanley, che ne fecero il loro punto di riferimento per scoprire poi l'interno dell'Africa, non molto è cambiato.
Dalle terrazze dell’ Africa House e dell’ Emerson Hotel, si puo’ ammirare ogni sera un tramonto indimenticabile.
Le auto non sono poi così numerose e fortunatamente non riescono ad entrare nelle strette vie della "medina", lasciandola così al suo naturale ed ovattato silenzio.
In pieno centro, nei pressi del mare, lungo la cosiddetta "Via dei Suicidi", è situata la casa di Tippu Tip, uno spietato trafficante di schiavi che trovò la sua fortuna proprio a Zanzibar. È un edificio elegante che presenta una caratteristica botola sita nei pressi del portone principale e che, tramite un cunicolo sotterraneo, metteva direttamente in comunicazione la casa del negriero, dove sarebbero poi stati mistati gli schiavi, con un attracco vicino alla spiaggia, su cui sbarcavano le navi cariche di merce umana. Egli è stato sepolto non distante dalla sua abitazione in una tomba araba, tuttora visibile, sita in un giardino incolto.
La vendita degli schiavi avveniva nel quartiere di Mkunazini e nel luogo esatto dove sorgeva il palo della fustigazione è stato eretto un altare, nel 1873, a ricordo del sacrificio di migliaia di africani morti. Nel luogo sul quale ora sorge la chiesa anglicana, è possibile visitare le celle dove essi venivano rinchiusi prima di essere venduti all'asta.

TOUR DELLE SPEZIE e I BAGNI PERSIANI
Zanzibar, nel passato, venne conosciuta come "L' Isola delle Spezie", per le numerose varietà che ne venivano coltivate.
È interessante spendere almeno una mezza giornata per fare un tour volto a conoscere ed apprezzare queste coltivazioni. Il tour inizia nella zona di Kizimbani e prende vita dopo aver visitato i resti dei bagni persiani di Kidici.
Essi vennero costruiti intorno all'anno 1849 dal sultano omanita Seyyid Said, quale dono alla sua seconda moglie persiana.
In una zona dove regna il silenzio, ben asciutta e ventilata, si erge questo complesso, piccolo ma di indiscutibile bellezza, composto da tre stanze a cupola decorate con iscrizioni dei poemi Shirazi e delle sure del Corano. Le stanze venivano usate rispettivamente una per il bagno caldo, una per quello a vapore ed una per il massaggio finale.
Nei terreni circostanti iniziano le coltivazioni delle spezie. Esse sono un vero paradiso dell'olfatto ed è meraviglioso passeggiare attraverso piantagioni di cannella, cardamomo, chiodi di garofano, cumino, curcuma, henné, noce moscata, pepe, peperoncino, tamarindo, vaniglia, zafferano e zenzero.

NUNGWI
Questa località si trova all'estremo nord dell'isola ed è raggiungibile in circa un'ora da Stone Town. È circondata da una splendida barriera corallina. Sulle sue spiagge è possibile vedere all'opera i carpentieri che costruiscono a mano e con semplici utensili i "dhow", imbarcazioni tradizionali realizzate con tecniche millenarie.
Nei dintorni vi sono spiagge bellissime ideali per il bagno. Da molti anni, la zona è un "must" per i cosiddetti "figli dei fiori" che trovano qui il loro paradiso. Di conseguenza circola molta droga usata anche dai locali con le debite conseguenze.
In questa località situata all'estremità meridionale dell'isola è possibile fare un'esperienza indimenticabile: le barche dei pescatori locali vi condurranno in un luogo dove solitamente giocano felici decine di delfini e vi sarà concesso, a volte, di tuffarvi in mezzo ad essi per nuotare. Il prezzo per noleggiare una barca e raggiungerli, riferito a due persone, è di circa 20$.


KIZIMKAZI e MATEMWE

Chilometri e chilometri di abbaglianti spiagge bianchissime orlate da milioni di alte palme da cocco, con un reef che dista da 100 a 400 metri dalla riva e che crea una laguna che non ha nulla da invidiare a quella polinesiana.
Dinanzi a Matemwe vi è l'isola di Mnemba, sul quale vi è un costoso resort. Molto caratteristici sono anche i villaggi locali nei pressi delle suddette località, dove è possibile assaporare le gioie della vita locale, immergendosi a fondo nella loro cultura.

PAJE
È una località abbastanza remota, raggiungibile con una strada tremenda e piena di buche. Tuttavia, la spiaggia ed il reef, ricompensano dalle fatiche subite.

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(tutte queste notizie, e molte altre ancora, le potrete trovare su www.sognandozanzibar.it, ve le riporto qua per comodita' :wink: )

aggiungo che, con i beach boys, e' possibile organizzare escursioni ad hoc, ossia "su misura" per ogni esigenza.
A quelle gia' elencate, di solito vanno aggiunte:
- il BLU SAFARI (una giornata in mare, trascorsa tra snorkeling, sole su lingue di sabbia formatesi con la bassa marea. il tutto coronato da un barbecue di tutto pesce)
- visita ai villaggi dell' entroterra e alle scuole (portate da casa materiale di cancelleria: per loro e', oltre che costosissimo, quasi introvabile)
- fabbrica delle saponette e dei chiodi. La prima e' gestita da una cooperativa di donne. E' tutto prodotto rigorosamente a mano e la fragranza del sapone e' ..... inebriante.
La fabbrica dei chiodi ....... in realta' e' una capannina di poche frasche, dopo alcuni ragazzi martellano i chiodi di varie dimensioni, mentre un bimbo fa funzionare un piccolo mantice che tiene vivo il fuoco per arroventare il ferro.

Poi durante la bassa marea, si puo' raggiungere la barriera corallina a piedi o con una barchina che "pesca" poco. I pescatori saranno felicissimi di farvi vedere stelle marine, pesciolini, conchiglie, ricci... e voi con pochi dollari avrete trascorso qualche ora in modo diverso. :wink:

aggiungo qualche consiglio pratico:
NON DATE CARAMELLE AI BAMBINI, non hanno gli spazzolini da denti, portate matite, penne, ecc.

Al riguardo, direi anche: evitate di dare l' euro o il dollaro. Sin troppi bimbi hanno deciso di lasciare la scuola perche' e' molto piu' semplice e immediatamente gratificante, per loro, raggranellare i soldi dai turisti.

Portate vestiti, ciabatte, sapone.... comperate sul posto latte, riso, farina.
Insomma: generi di aiuto quotidiano che a parer mio denotano la volonta' di un gesto "sentito" piuttosto che non il freddo atto di elargire del denaro.

Se andrete in una scuola, il direttore vi potra' dare l'indirizzo dove inviare articoli di cancelleria. (Ad esempio la scuola di Pwani Machangwani.)


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