Disavventura del viaggio di sara e max con eurofly

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MAURIZIO01
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Disavventura del viaggio di sara e max con eurofly

Messaggio da MAURIZIO01 »

Ho letto il racconto di Sara e Max e la loro disavventura nel viaggio di ritorno da Thudufushi ad opera di Eurofly..
Ho letto il racconto della disavventura del viaggio di ritorno di Sara e Max da Thudufushi. Purtroppo ormai questi inconvenienti non stupiscono più e diventano sempre più frequenti.
Tutti i tour operator considerano i turisti come "Bestiame" da trasferire nei luoghi di villeggiatura e capita anche a nomi come Francorosso. Di tutte le volte che sono stato anch'io alle Maldive, ho solo avuto disavventure sui viaggi aerei, la vacanza è stata sempre impeccabile. Pertanto ricordo a tutti che è un diritto farsi rimborsare simili trattamenti vergognosi ad opera di compagnie aeree o tour operator, pertanto ricordatevi di documentare sempre tutto, magari prendete contatti con altri compagni di sventura per eventuali testimonianze.
Personalmente su 7 viaggi alle Maldive ho subito due inconvenienti simili a quelli di Sara e Max (la prima volta con la mia bimba di 12 mesi) e ho chiesto ed ottenuto per entrambe le volte il rimborso.
Comunque viva le Maldive e viva Thudufushi!!!!!
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sara5
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Messaggio da sara5 »

ciao , potete mettere il link , vorrei leggere x tudufuschi , grazie
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Claudia&Dario
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Messaggio da Claudia&Dario »

Per comodità ti ho copiato qui la parte di racconto che riguarda la disavventura del rientro.
Oppure Clicca qui per leggere tutto il racconto di Sara e Max (utente forum maldive rosma24) a thudufushi.

Il giorno in cui dovevamo andare via è stato triste e malinconico al tempo stesso.
Già prima di andarcene, infatti, sentivamo la mancanza di tutto quel che avevamo visto e anche i saluti dello staff, del cuoco, di tutti… ci ha infinitamente emozionato.
Su quell’isola, infatti, immersa nell’oceano, nell’altra parte del mondo, abbiamo lasciato una parte del nostro cuore!

Purtroppo a tutto questo va aggiungo anche un racconto poco bello, relativo al viaggio di ritorno che è stato una tragedia, tanto che una volta giunti in Italia, abbiamo inoltrato attraverso la nostra agenzia i dovuti reclami da far recapitare a chi non ci ha per nulla tutelato e cioè Franco Rosso.
Non avrei voluto scrivere ciò, ma per onor di verità devo farlo perché il nostro viaggio alle Maldive è stato purtroppo anche questo.

Il volo doveva prendere il via il 24 febbraio alle 9,30 da Malè, ma dall’isola dove alloggiavamo ci hanno comunicato, con nostra grande sorpresa, che dovevamo lasciare il residence addirittura alle 6,50 del mattino. Nulla di drammatico, se non fosse che in realtà siamo stati per quasi tre quarti d’ora ad attendere in barca, con lo spiacevole imprevisto della pioggia, l’arrivo dell’idrovolante.
Giunti all’autobus che ci ha portato all’aeroporto, hanno cominciato a susseguirsi strane informazioni sul viaggio di ritorno. Alcuni turisti italiani, infatti, provenienti da altre isole e seguiti da altri tour operator, ci hanno comunicato che già dalle prime ore del mattino erano stati avvertiti che alcuni voli diretti in Italia erano in consistente ritardo. Noi, ingenuamente, abbiamo pensato che così non fosse per il nostro, visto che nessuno ci aveva allertato in tal senso. Peccato che ci sbagliavamo, e di molto, poiché una volta arrivati in aeroporto è incominciata la nostra odissea.
Da subito, infatti, siamo stati accolti da una signorina dello staff di Francorosso che con tanto di sorriso ci ha comunicato quanto altri sapevano da tempo.
La versione che in tal caso c’è stata fornita, era che per “motivi tecnici” il nostro aereo aveva dovuto far scalo a Dubai e che pertanto risultava in ritardo di “qualche ora”, ma che entro poco sarebbe rientrato perché già ripartito. La signorina, inoltre, tutta contenta, ci ha rivelato la notizia che secondo lei ci avrebbe dovuto risollevare il morale. Potevamo, cioè, usufruire per questo “piccolo disguido” di un panino gratis, cosa che tra l’altro in virtù anche dell’ora, le 8,30 del mattino, di certo non ci faceva impazzire di gioia!
Data la situazione, abbiamo deciso di entrare comunque in aeroporto per fare il check in. Da subito, però, ci siamo accorti di una stranezza. A tutti gli altri sportelli c’erano file interminabili, al nostro non c’era nessuno, ma solo dopo abbiamo compreso il perché!
Da quel momento è cominciata la lunga attesa durante la quale ci siamo sentiti completamente abbandonati e privi di qualsiasi genere di notizie sul nostro volo che man, mano che il tempo passava, diventava un vero mistero. Finalmente, dopo un po’, è stato indicato sugli schermi l’orario di partenza del nostro aereo, che risultava essere le 14,30.
L’attesa si prospettava, quindi, più lunga di quanto ci avessero detto.
Per noi, poi, che la giornata era cominciata alle 6 del mattino, attendere così tanto, non è stato facile, eppure non potendo far altro ci siamo rassegnati al nostro destino, sconsolati anche nel vedere che nel frattempo tutti gli altri aerei, compresi quelli diretti in Italia, partivano regolarmente.
Alle 14, circa, a seguito dell’annuncio dall’altoparlante dell’imminente imbarco, ci siamo recati al gate indicato sul tabellone elettronico. In realtà su quello accreditato inizialmente al nostro volo era pronto a partire un altro aereo e nessuno sapeva dirci dove dovevamo recarci!
Di qui è iniziata una nuova odissea, poiché abbiamo girato per vario tempo tutti i gate dell’aeroporto, sconvolti e preoccupati dal fatto che non solo del nostro volo non ci fosse traccia, ma anche che nessuno sapeva darci una spiegazione su quanto era successo.
Infine, abbia scoperto una cosa alquanto sconvolgente: il nostro aereo alle 14,30 del pomeriggio, orario in cui ne era indicata la partenza sui tabelloni, non era neanche arrivato ancora alle Maldive!
A quel punto ci siamo posti pure un altro interrogativo:
Perché per un volo che prevedeva centinaia di passeggeri, erano in attesa solo un pugno di persone? Dove si trovavano gli altri turisti italiani che con noi avrebbero dovuto partire al mattino con l’Eurofly?
Di lì a poco abbiamo scoperto il tutto. Con il trascorrere del tempo, infatti, iniziavano finalmente ad unirsi in questa lunga attesa anche altri passeggeri che ci hanno riferito che, a differenza nostra e di pochi altri sfortunati come noi, loro erano stati avvisati dalle prime ore del mattino di non muoversi dalle proprie camere e di non lasciare l’isola per via di tale ritardo. In pratica gli altri, seguiti e tutelati da tour operator diversi da Francorosso, hanno continuato a riposare, pranzando sulla loro isola e godendo addirittura di un’altra mezza giornata di sole e rilassamento, mentre noi ci siamo trovati soli e abbandonati in aeroporto a vivere un’odissea iniziata alle 6 del mattino!
La cosa tragica, poi, consisteva nel fatto che del nostro volo alle 15 del pomeriggio, ancora non c’era traccia e nessuno sapeva darci notizie al riguardo. Sempre più angosciati abbiamo telefonato ai vari numeri che c’erano stati dati in Italia. Recapiti che, in teoria, dovevano essere i nostri punti di riferimento in caso di necessità. Il problema era che anche così non abbiamo capito nulla, poiché ad ogni telefonata ci davano informazioni diverse e contraddittorie, ma di fatto nessuno sapeva che fine avesse fatto il nostro aereo!
Alle 16, eravamo ancora bloccati in aeroporto, fermi al gate al quale c’eravamo appoggiati e impossibilitati anche a tornare indietro per reperire dei vivere o delle bevande, essendo vietato, come noto, introdurre beni di tal genere al check in.
La situazione, in pratica, era veramente sconvolgente e disumana!
Finalmente alle 17, circa, vediamo arrivare il nostro aereo e dopo una mezz’ora durante la quale, come appurato poi, svolgere tutte le pulizie di rito era impossibile, ci hanno imbarcato di gran fretta.
L’aereo era sporco e sprovvisto di ogni confort. Alla richiesta, ad esempio, del semplice cuscino o della coperta che si rilascia normalmente ai passeggeri per i viaggi di tal tipo, ci siamo sentiti dire che avendone pochi, venivano distribuiti solo ai bambini e agli anziani, fino ad esaurimento. Ne consegue che, a causa dell’escursioni climatiche provocate dall’alternato uso dell’aria condizionata, spesso ci siamo dovuti avvolgere nei cappotti come dei profughi.
Inoltre, non tutte le televisioni poste dinanzi ai sedili funzionavano, essendo per la maggior parte prive del telecomando che ne permetteva l’uso.
C’è da aggiungere, a tutto ciò, anche la villania di parte dello staff di volo che replicava con sgarbo ad ogni più piccola richiesta, mai soddisfatta, e il fatto che un viaggio che già di per se è lungo e pesante, al ritorno, sia durato complessivamente di più poiché l’aereo ha dovuto compiere una rotta diversa e più lunga. Questo ha comportato un sostanziale incremento di tempo, con relativi ed ulteriori disagi da parte dei passeggeri.
Solamente durante il volo, infatti, abbiamo appreso che tutto quel ritardo era dovuto al fatto che lo Stato dell’Oman non aveva più permesso alla compagnia Eurofly di sorvolare i suoi territori, determinando un cambio di rotta e la necessità di compiere delle soste non previste. A quel punto ci siamo chiesti come mai tutti gli aerei facenti la stessa rotta avessero invece sorvolato tranquillamente tale Stato ad eccezione del nostro. Non sarà stato, forse, un problema di concessioni non pagate?
Fatto sta, che per tali disguidi, causati dalla loro incuranza ed incompetenza, noi viaggiatori siamo giunti in Italia intorno a mezzanotte, ma a causa dei tanti adempimenti necessari per l’uscita, era quasi scoccata l’una, quando abbiamo lasciato l’aeroporto!
Chi come noi, poi, non era residente a Roma (ed eravamo tanti), essendo ormai troppo tardi per affrontare un viaggio in auto o in treno, considerando anche la malconcia condizione fisica dopo quanto passato in giornata, ha avuto la necessità di ricercare un alloggio per trascorrere la notte.
E’ così che abbiamo cominciato a girovagare tra alberghi vari, cosa alquanto complicata, considerando il fatto che non essendo del posto non avevamo una conoscenza così approfondita del luogo e che data l’ora non avevamo neanche il modo di chiedere adeguate informazioni a qualcuno. Se questo non bastasse, poi, c’è da aggiungere che in ben tre Alberghi trovati a fatica a Fiumicino c’è stato detto che non c’era disponibilità essendo già pieni, ne consegue che ad un certo punto lo sconforto e l’ansia siano stati enormi. Quel viaggio, quindi, che avevamo così tanto minuziosamente programmato e profumatamente pagato, alla fine si è trasformato sotto tutti i punti di vista in un incubo!
Solo intorno alle due di notte, infatti, abbiano trovato una sistemazione che c’è costata altri 100 euro.
Grazie a quanto vissuto al ritorno, quindi, la nostra vacanza si è conclusa definitivamente nel pomeriggio del giorno dopo, con relative ed ulteriori spese.

La conclusione di tutto ciò è che relativamente al periodo trascorso a Thudufuschi, non abbiamo nulla da eccepire. Abbiamo vissuto veramente una favola! Purtroppo, però, un viaggio va giudicato nel complesso, pertanto se nel computo generale dobbiamo considerare anche i voli, in particolar modo quello di ritorno, la nostra opinione diventa meno idilliaca e considerando anche i racconti che abbiamo raccolto da altri turisti amanti delle Maldive lì conosciuti, abbiamo compreso che tale viaggio va considerato e valutato tenendo presente pure i vari inconvenienti di volo che sono molto più frequenti di quel che si possa pensare!
Claudia :D
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