PROVENZA E COSTA AZZURA, febbraio 2009 by Alssio

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PROVENZA E COSTA AZZURA, febbraio 2009 by Alssio

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PROVENZA E COSTA AZZURA, febbraio 2009 by Alssio

Era un po’ di tempo che non ci muovevamo da casa e, abituati ai nostri ritmi “viaggistici”, eravamo anche un po’ stufi , così ho deciso di fare una sorpresa a mia moglie e ho prenotato un week end lungo in Costa Azzurra.
La nostra base di partenza per questo fine settimana è stata Nizza, visto che, geograficamente, si trova in posizione abbastanza centrale rispetto agli itinerari che avevo pensato di proporre a mia moglie.
Siamo partiti giovedì alle 16.00 e dopo 4,5 ore di macchina (a causa di un’ora di coda in uscita da Milano) siamo arrivati a destinazione. L’hotel che ho prenotato si chiama Nice Riviera e si trova a pochi passi dal centro e dal mare ed è in una zona relativamente tranquilla, avendo l’enorme vantaggio di avere un parcheggio proprio sotto l’hotel (a pagamento, 20 €/gg), visto che parcheggiare “liberamente” a Nizza è quasi impossibile.
Una volta arrivati all’hotel e dopo aver disbrigato le formalità necessarie, parcheggiato la macchina e rinfrescati un po’, siamo usciti per fare una veloce ricognizione della zona intorno all’hotel.
In questa prima uscita abbiamo scoperto di essere vicinissimi a rue Massena (2 min a piedi) che è uno dei centri della “movida” nizzarda (i francesi non mi perdonerebbero mai di aver usato un termine spagnolo e non francese). Su questa via si trovano infatti numerosissimi ristoranti, pub, creperie, gelaterie dove ciascuno può trovare il locale più adatto ai suoi gusti in fatto di cibo. Dopo aver percorso tutta questa vivacissima strada e aver gustato così un po’ dell’atmosfera della “nuit nicoise”, una volta arrivati sulla famosissima Promenade des Anglais e salutato il mare, siamo rientrati all’albergo visto che i giorno dopo ci aspettava una giornata abbastanza intensa.
Per venerdì 20 feb abbiamo deciso di partire alla scoperta la mitica e mondanissima Saint Tropez, portata alla fama da Brigitte Bardot che la scelse come location di uno dei suoi film nel 1957 (prima era solo una caratteristica cittadina di pescatori), per cui ci siamo svegliati presto e siamo partiti alla volta della nostra meta. Il percorso è piuttosto lungo (115 km) e dal momento che nel tratto finale, non esistono autostrade, bisogna tenere in considerazione almeno 1 ora e 30 di viaggio. Il viaggio comunque è passato veloce e ci ha fatto piacevolmente scoprire bellissimi paesaggi, rallegrati da un numero impressionante di piante di mimosa in fiore. Una volta arrivati nella cittadina abbiamo parcheggiato la macchina in un parcheggio sotterraneo (numerosissimi in Francia ma spesso mal segnalati) vicino a Place des Lices e ci siamo avventurati per le strette viuzze della città fino al porto, dove nella stagione estiva, e direi anche quella invernale, sono ancorati yacht da mille e una notte.
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La cittadina è davvero caratteristica con le sue strette viuzze e i suoi quai (moli) pieni di ristoranti neanche troppo costosi (in due abbiamo mangiato una abbondante paella ai frutti di mare e crostacei con 40 euro)che offrono piatti soprattutto a base di pesce. Il porto è pieno di yacht da nababbi e sulle sue banchine ci sono esposizioni “en plein air” di bellissimi quadri di artisti locali.
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Addentrandosi tra i vicoli si possono scorgere fantastici scorci e si può apprezzare la serenità (solo perché siamo in bassa stagione) del posto. Una menzione particolare merita il campanile della chiesa. I suoi colori sgargianti sono splendidi e se si ha la fortuna di vederlo con lo sfondo del cielo blu di una bella giornata, come quella che abbiamo trovato noi, non può davvero lasciare indifferenti.
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Verso il primo pomeriggio lasciamo Saint Tropez e ci dirigiamo verso Nizza, facendo sosta, prima di rientrare in due “village” davvero suggestivi: Vence e Saint Paul de Vence.
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Queste due località di trovano a circa 20/25 km da Nizza e sono due capolavori di età medioevale. In particolare Saint Paul de Vence è un tipico “village perché” (letteralmente: “villaggio appollaiato”) e si trova appunto in cima ad un rilievo. In questo piccolo villaggio la storia sembra non essere passata. Le case sono tutte in pietra a vista e rimangono ancora intatte le mura che proteggevano questo piccolo abitato dai suoi nemici. All’interno delle mura si sviluppa tutto un dedalo di viuzze in cui hanno trovato posto numerosissime gallerie d’arte e alcuni ristoranti. Dagli spalti delle antiche mura si ha una splendida vista che si estende in lontananza fino al mare. Noi siamo giunti in questa cittadina solo di sera tardi e quindi non abbiamo potuto apprezzarla in pieno ma siamo sicuri che sarà una nostra meta nel prossimo futuro.
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Per sabato 21 febbraio abbiamo programmato un'altra bella gita verso la capitale provenzale dei profumi: Grasse. Il tragitto di circa 45 km richiede circa 50 minuti. Alla periferia di Grasse sono segnalate almeno 3 profumerie storiche, la nostra scelta è caduta sulla Fragonard che è una mia “vecchia conoscenza”, in quanto avevo già visitato la fabbrica tempo fa. La nostra scelta è caduta sulla fabbrica storica in centro al paese. In pratica si tratta di una interessante visita gratuita alla fabbrica (in parte ancora attiva) durante la quale vengono descritte le fasi di produzione del profumo e dei prodotti derivati che si conclude con il negozietto dal quale è difficile uscire senza aver comprato qualcosa.
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Spostandoci da Grasse ci siamo diretti quindi a Cannes a fare due passi sulla Croisette prima di rientrare a Nizza per il Carnevale. Cannes è una città graziosa ed elegante con il solito porto turistico ricco di barche da sogno. Purtroppo non avendo molto tempo a disposizione non siamo riusciti a visitare la parte vecchia della città che deve essere davvero graziosa, con il suo castello medievale che in onore del passato Romano è chiamato Castre.
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Appena dopo un pranzo consumato in un bar/ristorante nei pressi del porto di Cannes ci dirigiamo verso Nizza per assistere alla famosa battaglia dei fiori lungo la promenade des anglais. Purtroppo nonostante il tragitto di ritorno verso Nizza richieda circa mezz’ora, a causa del traffico ci abbiamo impiegato più di un’ora e mezza a giungere al nostro albergo e ci siamo persi la possibilità di acquistare i biglietti per lo spettacolo. Apro una parentesi a proposito di biglietti: ne esistono di due tipi, quelli da tribuna e quelli in piedi lungo il percorso. Vale la pena di acquistare almeno quelli in piedi dal momento che il percorso dei carri, durante la “battaille des fleurs” è protetto da barriere per cui si rimane tagliati fuori da questo evento se non si hanno i biglietti. Durante il nostro avvicinamento alla promenade des anglais è stato curioso vedere centinaia di persone con in mano, chi più chi meno, enormi mazzi di mimose, gigli, hibiscus.
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Una volta finita la manifestazione, verso le 17, i cancelli vengono aperti ed è bello vedere camminare per strada i coloratissimi partecipanti alla sfilata.
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Da questa zona della Promenade des Anglais con due passi si arriva nell’affascinantissima Place Charles-Felix che è il salotto mondano della Vieux Nice in cui si tiene tutti i giorni il coloratissimo mercato dei fiori.
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Questa piazza è animata da un numero esagerato di ristoranti dalle caratteristiche più varie. Abbiamo dato un’occhiata ai menù e abbiamo deciso di tornarci per la cena, prima di andare a vedere la sfilata dei carri del sabato sera, che a differenza di quella del pomeriggio è aperta a tutti.
La sfilata carnevalesca serale è davvero stata un’esperienza bellissima, tanto che mi riesce difficile definire carri le opere d’arte che sfilavano. Tutto intorno a Place Massena era un palpitare di suoni e luci e la gente di tutte le età si divertiva come una matta con stelle filanti (ormai quelle classiche sono state soppiantate da quelle spray) e coriandoli, ballando al suono dell’assordante musica.
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Domenica 22 febbraio è stato il nostro ultimo giorno di permanenza in Francia (purtroppo) e lo abbiamo dedicato alla visita del principato di Monaco e di Montecarlo percorrendo la panoramicissima “moyen corniche”.
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Una volta arrivati nel principato di Monaco, come prima cosa ci siamo diretti verso il Palais Princier per assistere alla cerimonia del cambio della guardia. Abbiamo parcheggiato interrato proprio sotto il museo oceanografico, che per mancanza di tempo non siamo riusciti a visitare, e ritornati in superficie ci siamo diretti sul piazzale del palazzo dei regnanti. Abbiamo decisamente avuto un tempismo perfetto, tanto che siamo arrivati alla piazza solo un minuto prima che la cerimonia, che si svolge tutti i giorni alle 11.55, avesse inizio. La cerimonia è suggestiva e vale la pena vederla. Dopo la cerimonia abbiamo fatto qualche foto di rito alla guardia, dalla rocca verso il porto e poi ci siamo avventurati dentro i graziosi vicoletti della parte storica del Prinicpato di Monaco. Qui si respira un’atmosfera di lusso, come per altro in tutto il resto del principato, e tranquillità che lascia addirittura sconcertati per quanto sembra non reale.
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Una menzione speciale meritano il giardino grace kelly, con la sua vista da “sindrome di stendhal” e anche la cattedrale che ha un bellissimo mosaico dorato del cristo pantocratore, e che custodisce le tombe dei reali compreso il principe Ranieri 3 e sua moglie Grace Kelly.
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Per avere un’ idea poi d’insieme del principato abbiamo deciso di fare un giro col trenino turistico. Non credo che ne valga la pena. Le notizie che vengono date durante il giro sono quelle che si possono trovare su una buona guida e il giro è affrettato e senza soste, se non davanti al casinò. Tuttavia anche se il trenino non ci ha entusiasmato, ci ha permesso di avere uno sguardo d’insieme di Montecarlo e così abbiamo deciso che valeva la pena fare una visitina all’edificio del Casinò.
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Per visitare il casinò esiste un parcheggio interrato molto comodo proprio davanti all’ingresso che oltretutto è gratuito per la prima ora di permanenza, e di cui abbiamo approfittato per la nostra veloce visita (giocare non ci piace proprio!). Il casinò fin da fuori si rivela un luogo di lusso sfrenato. Parcheggiate appena davanti all’ingresso infatti vi erano così tante macchine di prestigio che da sole quasi valevano il bilancio di uno stato africano!!! Bentley, Ferrari, Maserati, Porsche facevano bella mostra di se in tutto il loro splendore.
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L’ingresso al casinò è consentito a tutti, al prezzo di 25 € al giorno, ma in alcune sale è richiesto l’abito elegante e la cravatta. Inutile dire che queste stanze non sono certe quelle riservate al giocatore occasionale!!!
Noi ci siamo soffermati solo nell’atrio, al quale si può accedere senza pagare, solo per dare una sbirciatina in giro.
Già che c’eravamo abbiamo fatto anche una scappatina a vedere il cafè de Paris, con la sua pensilina in stile “!Belle Epoque” e poi, visto che ormai si era fatto tardi, abbiamo preso la nostra macchina e siamo ripartiti verso casa. Purtroppo. Aurevoir!
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