sig. T. Sunami....
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sig. T. Sunami....
Maldive: tragico equivoco
La vita di 83 persone nelle mani di una segretaria. "Tsunami" diventa "Il
sig. T. Sumani"
7 genaio 2004 - Si è già parlato, a proposito degli allarmi tsunami
lanciati poco dopo il terremoto al largo di Sumatra, delle tragiche
inefficienze degli apparati burocratici dei paesi colpiti.
In India un fax urgente si perde per strada, in Tailandia l'allarme viene
soffocato per evitare danni al turismo.
Si scopre ora che nelle Maldive l'allarme giunto dalle Hawai si è
trasformato in un messaggio di ordinaria amministrazione: "Il sig. T.
Sumani arriverà dall'Indonesia tra un paio d'ore".
Un ordinario post-it di questo tenore è stato consegnato, la mattina del
26 dicembre, nell'ufficio del ministro della difesa della repubblica
maldiva, da una segretaria che. evidentemente, non ha mai saputo che è uno
tsunami.
Lo stravolgimento del messaggio ha impedito all'amministrazione maldiva di
avvertire la popolazione ignara. Il paese lamenta ora 83 morti, molti dei
quali, forse, avrebbero potuto essere salvati.
L'aneddoto, talmente assurdo che sembra una barzelletta per i cultori del
comico macabro, circola insistentemente a Malé, la capitale, e nelle altre
isole dell'arcipelago. E' stato anche ripresodal frequentato sito "Dhivehi
Observer News", orientato all'opposizione del regime del presidente
Gayoom.
Stando a quanto racconta il sito, le cose si sarebbero svolte nel modo
seguente.
La mattina del 26 dicembre, in largo anticipo sull'ora della catastrofe,
il centro di Honolulu che sorveglia l'Oceano, ha chiamato Malé chiedendo
di parlare con l'ufficio meteorologico dell'aeroporto. Fallito il primo
contatto, Honolulu ha tentato di parlare direttamente con il presidente.
Ma anche questo tentativo è fallito, perché Gayoom "era fuori, in
vacanza".
Si sono allora rivolti al ministero della Difesa. Anche qui il ministro
era fuori, ma per una riunione.
A quel punto gli hawaiani si sono accontentati di lasciare un messaggio a
una segretaria, spiegando che uno tsunami stava arrivando dall'Indonesia e
che sarebbe giunto alle Maldive in un paio d'ore.
Il messaggio è stato regolarmente passato all'ufficio del ministro
Shafeeu. Ma il contenuto dell'informazione risultava irrimediabilmente
distorto: "Il sig. T. Sumani arriverà fra due ore dall'Indonesia".
Il ministro, pur non conoscendo personalmente il signor Sumani, ha
comunque disposto che una delegazione, con tanto di cartello di
segnalazione, si recasse in aeroporto per ricevere degnamente il
personaggio.
La vita di 83 persone nelle mani di una segretaria. "Tsunami" diventa "Il
sig. T. Sumani"
7 genaio 2004 - Si è già parlato, a proposito degli allarmi tsunami
lanciati poco dopo il terremoto al largo di Sumatra, delle tragiche
inefficienze degli apparati burocratici dei paesi colpiti.
In India un fax urgente si perde per strada, in Tailandia l'allarme viene
soffocato per evitare danni al turismo.
Si scopre ora che nelle Maldive l'allarme giunto dalle Hawai si è
trasformato in un messaggio di ordinaria amministrazione: "Il sig. T.
Sumani arriverà dall'Indonesia tra un paio d'ore".
Un ordinario post-it di questo tenore è stato consegnato, la mattina del
26 dicembre, nell'ufficio del ministro della difesa della repubblica
maldiva, da una segretaria che. evidentemente, non ha mai saputo che è uno
tsunami.
Lo stravolgimento del messaggio ha impedito all'amministrazione maldiva di
avvertire la popolazione ignara. Il paese lamenta ora 83 morti, molti dei
quali, forse, avrebbero potuto essere salvati.
L'aneddoto, talmente assurdo che sembra una barzelletta per i cultori del
comico macabro, circola insistentemente a Malé, la capitale, e nelle altre
isole dell'arcipelago. E' stato anche ripresodal frequentato sito "Dhivehi
Observer News", orientato all'opposizione del regime del presidente
Gayoom.
Stando a quanto racconta il sito, le cose si sarebbero svolte nel modo
seguente.
La mattina del 26 dicembre, in largo anticipo sull'ora della catastrofe,
il centro di Honolulu che sorveglia l'Oceano, ha chiamato Malé chiedendo
di parlare con l'ufficio meteorologico dell'aeroporto. Fallito il primo
contatto, Honolulu ha tentato di parlare direttamente con il presidente.
Ma anche questo tentativo è fallito, perché Gayoom "era fuori, in
vacanza".
Si sono allora rivolti al ministero della Difesa. Anche qui il ministro
era fuori, ma per una riunione.
A quel punto gli hawaiani si sono accontentati di lasciare un messaggio a
una segretaria, spiegando che uno tsunami stava arrivando dall'Indonesia e
che sarebbe giunto alle Maldive in un paio d'ore.
Il messaggio è stato regolarmente passato all'ufficio del ministro
Shafeeu. Ma il contenuto dell'informazione risultava irrimediabilmente
distorto: "Il sig. T. Sumani arriverà fra due ore dall'Indonesia".
Il ministro, pur non conoscendo personalmente il signor Sumani, ha
comunque disposto che una delegazione, con tanto di cartello di
segnalazione, si recasse in aeroporto per ricevere degnamente il
personaggio.
Io vorrei però che non nascessero le solite leggende metropolitane.
L'unico esperto e membro europeo del gruppo che studia gli tsunami a livello mondiale, (è tra l'altro un italiano) è stato intervistato dalla televisione svizzera in una trasmissione interamente dedicata a questo fenomeno naturale.
Gli è stata posta una domanda ben precisa da un giornalista italiano:
- è vero che dalle Hawaii, e meglio dall'istituto che si occupa degli allarmi tsunami, è stato dato l'avviso ai vari paesi, sull'onda in arrivo?
Risposta dell'esperto italiano che lavora con quelli delle Hawaii:
- alle Hawaii si è registrato il terremoto. Non si è potuto dare un allarme tsunami perchè non si sa a priori che dopo un terremoto ci sia uno tsunami. si può sapere solo in base ai rilevamenti delle sonde e dei sensori come quelli installati nel pacifico. Seguendo i rilevamenti di queste sonde si scopre se si è sviluppato uno tsunami. Nelle zone dell'asia colpite non ci sono le sonde. Quindi l'unico rilevamento fatto alle Hawaii è il terremoto, non ci sono stati altri avvisi.
Quindi tutto il resto è leggenda, compreso quanto letto sui vari giornali (e abbiamo avuto modo di vedere le cavolate scritte in questi giorni) sul presunto avviso ai paesi colpiti.
Non c'è stato avviso poichè non c'era modo di sapere cosa sarebbe successo.
Credo perciò che la storiella di cui sopra sia appunto una storiella.
Scusate la precisazione, ma di baggianate ne sono girate abbastanza.
Ciao
L'unico esperto e membro europeo del gruppo che studia gli tsunami a livello mondiale, (è tra l'altro un italiano) è stato intervistato dalla televisione svizzera in una trasmissione interamente dedicata a questo fenomeno naturale.
Gli è stata posta una domanda ben precisa da un giornalista italiano:
- è vero che dalle Hawaii, e meglio dall'istituto che si occupa degli allarmi tsunami, è stato dato l'avviso ai vari paesi, sull'onda in arrivo?
Risposta dell'esperto italiano che lavora con quelli delle Hawaii:
- alle Hawaii si è registrato il terremoto. Non si è potuto dare un allarme tsunami perchè non si sa a priori che dopo un terremoto ci sia uno tsunami. si può sapere solo in base ai rilevamenti delle sonde e dei sensori come quelli installati nel pacifico. Seguendo i rilevamenti di queste sonde si scopre se si è sviluppato uno tsunami. Nelle zone dell'asia colpite non ci sono le sonde. Quindi l'unico rilevamento fatto alle Hawaii è il terremoto, non ci sono stati altri avvisi.
Quindi tutto il resto è leggenda, compreso quanto letto sui vari giornali (e abbiamo avuto modo di vedere le cavolate scritte in questi giorni) sul presunto avviso ai paesi colpiti.
Non c'è stato avviso poichè non c'era modo di sapere cosa sarebbe successo.
Credo perciò che la storiella di cui sopra sia appunto una storiella.
Scusate la precisazione, ma di baggianate ne sono girate abbastanza.
Ciao