Coralli scomparsi entro la fine del secolo

In questa sezione raccogliamo tutte le news riguardanti le strutture turistiche delle Maldive, i tour operator che operano alle Maldive e le notizie generali sul Paese.

Moderatori: alssio, Davide, Lo Staff di TuttoMaldive, Rosaria

Bloccato
Avatar utente
Claudia&Dario
Amministratore del forum
Messaggi: 6343
Iscritto il: lun ott 11, 2004 9:01 pm
Contatta:

Coralli scomparsi entro la fine del secolo

Messaggio da Claudia&Dario »

Coralli scomparsi entro la fine del secolo Immagine


In pericolo il «Triangolo dei Coralli» tra Malesia e Filippine
A rischio la vita di 100 milioni di persone
I risultati della ricerca scientifica diffusa dal Wwf: «Colpa del riscaldamento globale, si corra ai ripari»

MILANO - Entro la fine del secolo le barriere coralline potrebbero sparire da quell'angolo del pianeta Terra dove sono presenti in maggiore densità, il cosiddetto «Triangolo dei coralli» che si estende tra le coste e i mari di sei Paesi indonesiani: Filippine, Malesia, Papua Nuova Guinea, Isole Salomone e Timor Est. Queste terre, pur rappresentando solo l1% della superficie terrestre, comprende il 30% delle barriere coralline mondiali. Non solo: si trovano qui il 76% delle specie di coralli censite in tutto il mondo e oltre il 35% delle spiecie di pesci presenti nelle barriere coralline, compreso il tonno. A lanciare l'allarme sulla sopravvivenza di questo ecosistema - e su una popolazione di circa 100 milioni di persone che con la scomparsa dei coralli di fatto si troverebbe priva di ogni forma di sostentamento - è il Wwf, che in occasione della Conferenza mondiale degli oceani, che si è aperta martedì a Manado, in Indoniesia, ha presentato uno studio realizzato da un team di esperti - biologi, economisti, studiosi di ecosistemi - che si sono avvalsi di oltre 300 analisi scientifiche.

Immagine
Un pesce pagliaccio tra gli anemoni della barriera corallina in Papua Nuova Guinea (Cat Holloway / Wwf)

SCENARIO DA CATASTROFE - La conclusione a cui giunge la ricerca è tutt'altro che tranquillizzante: i cambiamenti climatici, l'aumento della temperatura degli oceani e del livello dell'acqua e della sua acidità, i sempre più frequenti eventi calamitosi come siccità e burrasche, avranno effetti devastanti. E per questo la comunità internazionale deve subito correre ai ripari, intervenendo soprattutto sul riscaldamento del pianeta, sul fronte della lotta all'inquinamento e sul contenimento degli eccessi di pesca. «Nello scenario attuale - spiega il prof. Ove Hoegh-Guldberg, dell'università di Queensland, a capo del team di esperti - la gente vedrà distruggere i tesori biologici del Triangolo dei Coralli. La povertà aumenterà, sparirà la sicurezza del cibo, l'economia soffrirà e i popoli della costa dovranno emigrare sempre più verso aree urbane». Con tutte le conseguenze che gli esodi massicci finiscono con il comportare.

Immagine
Etika Rupeni transenna un giardino di coralli al Great Astrolabe Reef, nelle Fiji (Cat Hollowyay / Wwf)

RIDUZIONE DEI GAS SERRA - La ricetta individuata non è nuova: ridurre le emissioni di gas serra con investimenti internazionali che rafforzino l'ambiente naturale della regione. Va detto che le conseguenze catastrofiche annunciate si riferiscono al peggiore dei possibili scenari presi in considerazione dallo studio, ovvero quello di un continuo andamento negativo del quadro climatico e di uno scarso impegno nella protezione delle aree costiere. «Ma anche nello scenario positivo bisognerà affrontare la perdita di una parte delle barriere coralline, l'aumento del livello del mare e delle bufere, la siccità e la ridotta disponibilità di cibo ricavato dal pescato costiero - fa notare il Wwf -. Ma con una differenza sostanziale che consiste nel fatto che le comunità rimarranno ragionevolmente intatte e saranno in grado di affrontare le difficoltà. Una gestione efficace delle risorse costiere, che includa reti regionali di aree marine protete, la protezione delle mangrovie e dei letti dei fiumi e una buona gestione del pescato si tradurranno in un declino più lento di queste risorse».

LA CONFERENZA DI COPENHAGEN - La scadenza individuata per elaborare le strategie di difesa è quella del prossimo dicembre, quando a Copenhagen avrà luogo la Conferenza delle parti della Convenzione quadro sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite. Sarà lì che bisognerà trovare un intesa sulla riduzione delle emissioni di gas serra. Solo in questo modo, dice l'associazione, sarà possibile proteggere le comunità più vulnerabili anche dalla perdita di cibo e di sostentamento.
Bloccato