MOOFUSHI: In memoria di mio padre
Inviato: sab mag 20, 2006 5:20 pm
Cari amici,
visto che il nostro racconto su Madoogali (luglio 2005), che verrà pubblicato alla fine della settimana prossima, ne accenna qualcosa, vorrei anticiparvi un fatto triste, ma che allo stesso tempo rende onore a Moofushi.
Nel luglio del 2001 i miei genitori erano in vacanza a Moofushi, cosí come facevano per un mese ogni anno. Io avrei dovuto raggiungerli l'ultima settimana, ma qualche giorno prima mi chiamò uno dei ragazzi dello staff (non ricordo i nomi) comunicandomi che mio padre aveva manifestato convulsioni e avevano dovuto ricoverarlo all'ospedale di Male.
Bastarono 24 ore ai medici indiani dell'efficientissimo nosocomio della capitale per decretare una diagnosi che in quattro mesi se l'è portato via: cancro ai polmoni con metastasi un po' dappertutto, fra cui un paio al cervello che, appunto, gli avevano causato il malore. Era un fumatore accanito: se l'era cercata e, come purtroppo molti, l'aveva trovata anche lui.
I ragazzi dello staff di Moofushi hanno assistito amorevolmente mia madre: ogni giorno si davano il cambio per starle vicino fino al momento del rimpatrio che sarebbe dovuto avvenire entro una settimana con un volo Emirates (Air Europe, Eurofly e altre compagnie italiane si erano categoricamente rifiutate e ora qualcuno capirà perché provo un leggerissimo senso di disgusto per queste "entità commerciali").
Nessuno di noi è riuscito a raggiungere Male perché i voli erano strapieni; in ogni caso, fino a quando mio padre non è entrato in ospedale in Italia, prima i ragazzi di Moofushi e poi il personale di Best Tours ci hanno assistito in maniera esemplare. Sempre i ragazzi dello staff di Moofushi hanno continuato per settimane a chiamarci per avere notizie.
Davvero sono cose che non capitano tutti i giorni. Ecco: questo è uno dei motivi che ci ha spinto a tornare a Moofushi; ovviamente mia madre era presa da due sentimenti opposti: tornare in quell'isola dove ha passato tante estati felici, ma provare un senso di angoscia per il passato. Alla fine è stata proprio lei a proporre la destinazione e quindi come dirle di no?
Sarei curioso di sapere (Enzo? Christian?) se c'è ancora qualcuno dei ragazzi di allora: vorrei davvero stringer loro la mano e dir loro a quattr'occhi "Bravi!"
visto che il nostro racconto su Madoogali (luglio 2005), che verrà pubblicato alla fine della settimana prossima, ne accenna qualcosa, vorrei anticiparvi un fatto triste, ma che allo stesso tempo rende onore a Moofushi.
Nel luglio del 2001 i miei genitori erano in vacanza a Moofushi, cosí come facevano per un mese ogni anno. Io avrei dovuto raggiungerli l'ultima settimana, ma qualche giorno prima mi chiamò uno dei ragazzi dello staff (non ricordo i nomi) comunicandomi che mio padre aveva manifestato convulsioni e avevano dovuto ricoverarlo all'ospedale di Male.
Bastarono 24 ore ai medici indiani dell'efficientissimo nosocomio della capitale per decretare una diagnosi che in quattro mesi se l'è portato via: cancro ai polmoni con metastasi un po' dappertutto, fra cui un paio al cervello che, appunto, gli avevano causato il malore. Era un fumatore accanito: se l'era cercata e, come purtroppo molti, l'aveva trovata anche lui.
I ragazzi dello staff di Moofushi hanno assistito amorevolmente mia madre: ogni giorno si davano il cambio per starle vicino fino al momento del rimpatrio che sarebbe dovuto avvenire entro una settimana con un volo Emirates (Air Europe, Eurofly e altre compagnie italiane si erano categoricamente rifiutate e ora qualcuno capirà perché provo un leggerissimo senso di disgusto per queste "entità commerciali").
Nessuno di noi è riuscito a raggiungere Male perché i voli erano strapieni; in ogni caso, fino a quando mio padre non è entrato in ospedale in Italia, prima i ragazzi di Moofushi e poi il personale di Best Tours ci hanno assistito in maniera esemplare. Sempre i ragazzi dello staff di Moofushi hanno continuato per settimane a chiamarci per avere notizie.
Davvero sono cose che non capitano tutti i giorni. Ecco: questo è uno dei motivi che ci ha spinto a tornare a Moofushi; ovviamente mia madre era presa da due sentimenti opposti: tornare in quell'isola dove ha passato tante estati felici, ma provare un senso di angoscia per il passato. Alla fine è stata proprio lei a proporre la destinazione e quindi come dirle di no?
Sarei curioso di sapere (Enzo? Christian?) se c'è ancora qualcuno dei ragazzi di allora: vorrei davvero stringer loro la mano e dir loro a quattr'occhi "Bravi!"