A proposito di vacanze, insulti e buon senso
Moderatori: alssio, Davide, Lo Staff di TuttoMaldive, Rosaria
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A proposito di vacanze, insulti e buon senso
Letterina da noi inviata a tutta la stampa
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Sono esterrefatto per le reazioni di politici, giornalisti e benpensanti vari, a riguardo del desiderio di alcuni turisti di voler partire per il sudest asiatico in questo periodo. La cosa che mi dà maggiormente fastidio, al di là del linguaggio gratuitamente triviale (turisti "imbecilli" e "cretini"), è la totale generalizzazione del giudizio, elemento immutabile e immancabile del provincialismo italico.
Non v'è infatti dubbio che chi volesse sollazzarsi proprio nelle zone disastrate (ma qualcuno è in grado di dimostrare che c'è gente mentalmente sana disposta a partire per le spiagge di Phuket o Khao Lak?!?) dovrebbe farlo a proprio rischio e pericolo, ma i danni e i conseguenti rischi sono nettamente localizzati, le distanze enormi, e molti si recano in luoghi lontani anche migliaia di chilometri dal teatro della tragedia. Con le debite proporzioni, sarebbe come se nel 1976 i turisti si fossero dovuti tenere lontano da Venezia, dopo il terremoto che ha seminato morte e distruzione in Friuli.
L'ultima moda è, piú in particolare, l'insulto al vacanziere delle Maldive. Sul sito ufficiale del ministero maldiviano del turismo si dichiara che l'aeroporto funziona al 100%, i collegamenti interni anche, non esistono problemi di approvvigionamento, sanitari o infrastrutturali e s'invita accoratamente a non rinunciare al viaggio per non danneggiare la sensibile economia di quel delicato Paese. Vero che il messaggio può essere di parte; vero che una percentuale (piccola) di villaggi risultano danneggiati e in fase di ripristino; vero che una settantina di pescatori sono morti, purtroppo, cosí come alcuni turisti; tuttavia l'eccezionalità dell'evento, i numeri delle presenze, l'esiguità e la fragilità del territorio dimostrano soltanto che le Maldive erano e restano un luogo sicuro. E poi chi ha detto che "le barriere coralline sono distrutte"? Vi sono forse testimonianze o studi che lo dimostrano? Perché bisogna diffondere notizie apocalittiche senza prova? E' forse il bieco desiderio di annegare l'economia di un Paese potenzialmente povero in un oceano d'ipocrisie? Chi parte, forse non apparterrà agli schemi morali confezionati da sedicenti cattolici, sa che rischia di pagare per un servizio incompleto, ma non va allo sbaraglio, a costo di chissà chi altri.
Poi ho sentito giudizi sprezzanti su chi, in Thailandia, India o Indonesia, "va in discoteca a festeggiare mentre là fuori il mondo vive una tragedia". In molti casi, ciò è frutto della voglia di dimenticare, del desiderio di ricominciare una vita normale. Israele aiuta a capire: là si ripristina il luogo di un attentato in un paio d'ore e ci si sforza di tornare subito alla normalità. Purtroppo un cristianesimo abbastanza distorto ha insegnato per anni agli Italiani a crogiolarsi morbosamente nel dolore, ma per fortuna altrove non sono come noi: altrove la vita vince e la speranza trionfa anche fuori dei sermoni della domenica.
Ridicoli infine i commenti di chi sostiene di non poter tornare in quei luoghi, a quei mari che "hanno inghiottito migliaia di bambini". Vorrei che questi individui si tenessero fobie e figure retoriche per sé, evitando di allarmare ulteriormente una già debole e malinformata opinione pubblica. Insomma, al di là del comprensibile sgomento attuale, sarebbe auspicabile che taluni personaggi d'ampia visibilità soppesassero le proprie parole e le filtrassero attraverso i gangli della razionalità, prima che il loro presunto moralismo produca danni economici e sociali paragonabili a quelli causati della natura stessa.
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Sono esterrefatto per le reazioni di politici, giornalisti e benpensanti vari, a riguardo del desiderio di alcuni turisti di voler partire per il sudest asiatico in questo periodo. La cosa che mi dà maggiormente fastidio, al di là del linguaggio gratuitamente triviale (turisti "imbecilli" e "cretini"), è la totale generalizzazione del giudizio, elemento immutabile e immancabile del provincialismo italico.
Non v'è infatti dubbio che chi volesse sollazzarsi proprio nelle zone disastrate (ma qualcuno è in grado di dimostrare che c'è gente mentalmente sana disposta a partire per le spiagge di Phuket o Khao Lak?!?) dovrebbe farlo a proprio rischio e pericolo, ma i danni e i conseguenti rischi sono nettamente localizzati, le distanze enormi, e molti si recano in luoghi lontani anche migliaia di chilometri dal teatro della tragedia. Con le debite proporzioni, sarebbe come se nel 1976 i turisti si fossero dovuti tenere lontano da Venezia, dopo il terremoto che ha seminato morte e distruzione in Friuli.
L'ultima moda è, piú in particolare, l'insulto al vacanziere delle Maldive. Sul sito ufficiale del ministero maldiviano del turismo si dichiara che l'aeroporto funziona al 100%, i collegamenti interni anche, non esistono problemi di approvvigionamento, sanitari o infrastrutturali e s'invita accoratamente a non rinunciare al viaggio per non danneggiare la sensibile economia di quel delicato Paese. Vero che il messaggio può essere di parte; vero che una percentuale (piccola) di villaggi risultano danneggiati e in fase di ripristino; vero che una settantina di pescatori sono morti, purtroppo, cosí come alcuni turisti; tuttavia l'eccezionalità dell'evento, i numeri delle presenze, l'esiguità e la fragilità del territorio dimostrano soltanto che le Maldive erano e restano un luogo sicuro. E poi chi ha detto che "le barriere coralline sono distrutte"? Vi sono forse testimonianze o studi che lo dimostrano? Perché bisogna diffondere notizie apocalittiche senza prova? E' forse il bieco desiderio di annegare l'economia di un Paese potenzialmente povero in un oceano d'ipocrisie? Chi parte, forse non apparterrà agli schemi morali confezionati da sedicenti cattolici, sa che rischia di pagare per un servizio incompleto, ma non va allo sbaraglio, a costo di chissà chi altri.
Poi ho sentito giudizi sprezzanti su chi, in Thailandia, India o Indonesia, "va in discoteca a festeggiare mentre là fuori il mondo vive una tragedia". In molti casi, ciò è frutto della voglia di dimenticare, del desiderio di ricominciare una vita normale. Israele aiuta a capire: là si ripristina il luogo di un attentato in un paio d'ore e ci si sforza di tornare subito alla normalità. Purtroppo un cristianesimo abbastanza distorto ha insegnato per anni agli Italiani a crogiolarsi morbosamente nel dolore, ma per fortuna altrove non sono come noi: altrove la vita vince e la speranza trionfa anche fuori dei sermoni della domenica.
Ridicoli infine i commenti di chi sostiene di non poter tornare in quei luoghi, a quei mari che "hanno inghiottito migliaia di bambini". Vorrei che questi individui si tenessero fobie e figure retoriche per sé, evitando di allarmare ulteriormente una già debole e malinformata opinione pubblica. Insomma, al di là del comprensibile sgomento attuale, sarebbe auspicabile che taluni personaggi d'ampia visibilità soppesassero le proprie parole e le filtrassero attraverso i gangli della razionalità, prima che il loro presunto moralismo produca danni economici e sociali paragonabili a quelli causati della natura stessa.
Gheven
"Dear Bruno, many thanks for having inspired me!" David Shore
"Dear Bruno, many thanks for having inspired me!" David Shore
PRIMA DI TUTTO UN SALUTO A TUTTI. SONO D'ACCORDO CON GAVRIELA.
UN MIO CONOSCENTE ERA IN THAILANDIA NEL PERIODO DEL MAREMOTO.
FORTUNA (PER LUI) AVEVA ORGANIZZATO LA VACANZA CON UN INIZIALE
TOUR DEL NORD E CON SOGGIORNO MARE A KO SAMUI. EBBENE...MOLTI
TURISTI CHE SOGGIORNAVANO A PUKET SI SONO SPOSTATI A KO SAMUI
(BELLISSIMA ISOLA...GARANTISCO...L'HO VISTA E GODUTA) E NON SONO
AFFATTO RIENTRATI IN ITALIA...PRESI DALLA PAURA. KO SAMUI SEMBRAVA
RIMINI AD AGOSTO....UN CARNAIO. CI FOSSIMO TROVATI IN QUEL PERIODO
LI...E CON LA POSSIBILITA' DI POTER ANDARE A KO SAMUI....FORSE E RIPETO
FORSE CI SAREMMO ANDATI...MA NON NE SONO TROPPO SICURO.
VOI CHE NE PENSATE???
GILAS
UN MIO CONOSCENTE ERA IN THAILANDIA NEL PERIODO DEL MAREMOTO.
FORTUNA (PER LUI) AVEVA ORGANIZZATO LA VACANZA CON UN INIZIALE
TOUR DEL NORD E CON SOGGIORNO MARE A KO SAMUI. EBBENE...MOLTI
TURISTI CHE SOGGIORNAVANO A PUKET SI SONO SPOSTATI A KO SAMUI
(BELLISSIMA ISOLA...GARANTISCO...L'HO VISTA E GODUTA) E NON SONO
AFFATTO RIENTRATI IN ITALIA...PRESI DALLA PAURA. KO SAMUI SEMBRAVA
RIMINI AD AGOSTO....UN CARNAIO. CI FOSSIMO TROVATI IN QUEL PERIODO
LI...E CON LA POSSIBILITA' DI POTER ANDARE A KO SAMUI....FORSE E RIPETO
FORSE CI SAREMMO ANDATI...MA NON NE SONO TROPPO SICURO.
VOI CHE NE PENSATE???
GILAS
PRIMA DI TUTTO UN SALUTO A TUTTI. SONO D'ACCORDO CON GAVRIELA.
UN MIO CONOSCENTE ERA IN THAILANDIA NEL PERIODO DEL MAREMOTO.
FORTUNA (PER LUI) AVEVA ORGANIZZATO LA VACANZA CON UN INIZIALE
TOUR DEL NORD E CON SOGGIORNO MARE A KO SAMUI. EBBENE...MOLTI
TURISTI CHE SOGGIORNAVANO A PUKET SI SONO SPOSTATI A KO SAMUI
(BELLISSIMA ISOLA...GARANTISCO...L'HO VISTA E GODUTA) E NON SONO
AFFATTO RIENTRATI IN ITALIA...PRESI DALLA PAURA. KO SAMUI SEMBRAVA
RIMINI AD AGOSTO....UN CARNAIO. CI FOSSIMO TROVATI IN QUEL PERIODO
LI...E CON LA POSSIBILITA' DI POTER ANDARE A KO SAMUI....FORSE E RIPETO
FORSE CI SAREMMO ANDATI...MA NON NE SONO TROPPO SICURO.
VOI CHE NE PENSATE???
GILAS
UN MIO CONOSCENTE ERA IN THAILANDIA NEL PERIODO DEL MAREMOTO.
FORTUNA (PER LUI) AVEVA ORGANIZZATO LA VACANZA CON UN INIZIALE
TOUR DEL NORD E CON SOGGIORNO MARE A KO SAMUI. EBBENE...MOLTI
TURISTI CHE SOGGIORNAVANO A PUKET SI SONO SPOSTATI A KO SAMUI
(BELLISSIMA ISOLA...GARANTISCO...L'HO VISTA E GODUTA) E NON SONO
AFFATTO RIENTRATI IN ITALIA...PRESI DALLA PAURA. KO SAMUI SEMBRAVA
RIMINI AD AGOSTO....UN CARNAIO. CI FOSSIMO TROVATI IN QUEL PERIODO
LI...E CON LA POSSIBILITA' DI POTER ANDARE A KO SAMUI....FORSE E RIPETO
FORSE CI SAREMMO ANDATI...MA NON NE SONO TROPPO SICURO.
VOI CHE NE PENSATE???
GILAS
Ciao Gilas, perché non ti registri?
Obi Max - max@tuttomaldive.it
Taj Coral Reef – 2004 ; Lohifushi – 2004; Nika – 2005; Madoogali - 2005; Gangehi - 2005; Nika – 2006
Taj Coral Reef – 2004 ; Lohifushi – 2004; Nika – 2005; Madoogali - 2005; Gangehi - 2005; Nika – 2006
... e molto più vicino nel tempo, americani che non venivano in Italia per la guerra nel Kosovo: forse tanta gente prima di parlare dovrebbe consultare atlanti o cartine geografiche guardando attentamente la scala...sarebbe come se nel 1976 i turisti si fossero dovuti tenere lontano da Venezia, dopo il terremoto che ha seminato morte e distruzione in Friuli.
Comunque concordo pienamente con te.
ciao
kappa
Viaggiare dentro i luoghi e non solo attraverso...
kappa
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- Ghevèn
- Utente Esperto
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Non chiedere agli americani dove sia l'Italia. A 15 chilometri dalle Cascate del Niagara, abbiamo domandato in un distributore quale fosse la strada piú breve per arrivarci; risposta: "Niagara Falls? Never heard!". L'anno scorso in Giamaica, un imprenditore americano di livello decisamente alto, saputo che sono italiano, è esploso: "AAhhh! Wonderful Italy: Venezia, Roma, Firenze, Paris!"
No, la geografia non è proprio il loro punto forte...
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Gheven
"Dear Bruno, many thanks for having inspired me!" David Shore
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Se posso dire la mia nei giorni appena successivi allo tsunami forse non sarei partito.
Ovvio che avrei fatto delle distinzioni. Certo forse alle maldive sarei andato. Ma per lo sri lanka, thailandia ed indonesia avirei certamente rifiutato e rifiuterei anche adesso. Non potrei pensare di divertirmi, fare il bagno quando a pochi km 225000 persone sono morte. Non è perbenismo o altro, ma vedendo le immagini di alcuni turisti proprio a pukhet o giù di li intervistati da italia1 erano da strozzare. Puoi dire che hai scelto di fare la tua vacanza perchè è l'unica che ti concedi, perchè hai pagato fior fior di quattrini, ma non puoi dire che "tanto qui è tutto tranquillo". Almeno a mio avviso.
Trovo invece assurda la sconcertante politica anti-maldive che fanno i mass media. Le maldive, che comunque sono state colpite in modo minore, hanno assoluta necessità del turismo. a cosa serve inventarsi certe cavolate?
Anche perchè qui in italia abbiamo la tendenza a dimenticarci presto di tutto. E quando la gente si sarà dimenticata del messaggino da 1 euro o della donazione cosa succederà? Ecco l'unica forma di sostentamento di questi paesi è sicuramente il turismo, quindi spero con tutto il cuore che nel giro di 4-5 anni sarà di nuovo possibile recarsi in quei posti magici che hanno visto la morte di centinaia di migliaia di persone. Ma ora forse è troppo presto, ancora non hanno finito i ritrovamenti di cadaveri, mi sembrerebbe un pò troppo forzato ecco.
Ovvio che avrei fatto delle distinzioni. Certo forse alle maldive sarei andato. Ma per lo sri lanka, thailandia ed indonesia avirei certamente rifiutato e rifiuterei anche adesso. Non potrei pensare di divertirmi, fare il bagno quando a pochi km 225000 persone sono morte. Non è perbenismo o altro, ma vedendo le immagini di alcuni turisti proprio a pukhet o giù di li intervistati da italia1 erano da strozzare. Puoi dire che hai scelto di fare la tua vacanza perchè è l'unica che ti concedi, perchè hai pagato fior fior di quattrini, ma non puoi dire che "tanto qui è tutto tranquillo". Almeno a mio avviso.
Trovo invece assurda la sconcertante politica anti-maldive che fanno i mass media. Le maldive, che comunque sono state colpite in modo minore, hanno assoluta necessità del turismo. a cosa serve inventarsi certe cavolate?
Anche perchè qui in italia abbiamo la tendenza a dimenticarci presto di tutto. E quando la gente si sarà dimenticata del messaggino da 1 euro o della donazione cosa succederà? Ecco l'unica forma di sostentamento di questi paesi è sicuramente il turismo, quindi spero con tutto il cuore che nel giro di 4-5 anni sarà di nuovo possibile recarsi in quei posti magici che hanno visto la morte di centinaia di migliaia di persone. Ma ora forse è troppo presto, ancora non hanno finito i ritrovamenti di cadaveri, mi sembrerebbe un pò troppo forzato ecco.
scusate se mi intromettto nel discorso......approvo tutto quello che dite riguardo i mass-media e forse l'unico programma televisivo a favore della maldive l'ho visto domenica pom. su rai tre " alle falde del kilimangiaro": dove veniva mostrato un reportage delle maldive e dove veniva sottolineato il bisogno (ora + che mai) del turismo e lo stato quasi totale di sicurezza degli atolli.
Ciao ely
anche gli altri canali
Scusa Ely ma non sono daccordo.
Se togli i primi giorni in cui tutti davano notizie esageratamente allarmistiche per la situazione delle Maldive negli ultimi giorni ho assistito a tanti programmi in cui le reti TV facevano giustizia della situazione reale.
TG1, TG2 e TG5 hanno fatto molti special molto precisi in cui spiegavano il vero stato delle cose, la mancanza di pericoli e la necessità di riprendere ad andare alle Maldive.
Ciao Paolo
Se togli i primi giorni in cui tutti davano notizie esageratamente allarmistiche per la situazione delle Maldive negli ultimi giorni ho assistito a tanti programmi in cui le reti TV facevano giustizia della situazione reale.
TG1, TG2 e TG5 hanno fatto molti special molto precisi in cui spiegavano il vero stato delle cose, la mancanza di pericoli e la necessità di riprendere ad andare alle Maldive.
Ciao Paolo
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Invece, il TG4 l'ho trovato... divino! La cronaca riportata da Emilio Fede mi ha addirittura ricordato certe Sacre Scritture. Già lo immaginavo alla guida di un Dhoni, con pochi superstiti, mentre cerca di attraccare sul Kilimangiaro...
Gheven
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eheheh...io ero a Madoogali, dove c'era Fede, Emily, come lo chiamava la moglie...basta leggere i messaggi inferociti di Enzo sul suo comportamento. Pur di fare notizia, sarebbe capace di esagerare qualsiasi cosa (ATTENTATO, ATTENTATO!)Gavriela veNahum ha scritto:Invece, il TG4 l'ho trovato... divino! La cronaca riportata da Emilio Fede mi ha addirittura ricordato certe Sacre Scritture. Già lo immaginavo alla guida di un Dhoni, con pochi superstiti, mentre cerca di attraccare sul Kilimangiaro...