Le autorita' delle Maldive hanno lanciato una vera e propria caccia all'uomo dopo l'attacco dinamitardo del 29 settembre scorso contro i turisti stranieri, dodici dei quali rimasero feriti, il primo in assoluto nella storia del paradiso delle vacanze. Secondo quanto riferito da fonti governative, almeno cinquanta supposti integralisti islamici sono stati arrestati, non prima di aver ingaggiato violentissimi scontri con le forze di sicurezza e le unita' scelte della polizia maldiviana. Epicentro della retata e' stata l'isola di Himandhoo, situata nell'atollo di Alifu Alifu, circa 56 miglia nautiche a ovest di quello di Male', la capitale, il piu' importante dell'arcipelago. I servizi segreti avevano infatti segnalato che a Himandhoo, dove vivono in tutto seicento abitanti, si erano nascosti alcuni degli estremisti implicati nell'attentato. L'isola ieri e' stata cosi' circondata e passata al setaccio, ma i militari si sono trovati a un certo punto di fronte "una settantina di individui a volto coperto" che, recita un comunicato ufficiale, "indossavano elmetti rossi ed erano armati di lance, spade, spranghe di ferro, fionde, bastoni, assi di legno e mattoni"; si erano concentrati in una 'madrassa' locale, una scuola coranica, e hanno opposto un'accanita resistenza finche', impossibilitati a difendersi di fronte al numero preponderante degli avversari e alle loro armi da fuoco, non sono stati sopraffatti.
Precisazione : Himandhoo è l'isola abitata nei pressi di Moofushi nell'atollo di Ari nord
