ROATAN, Pasqua 2009 - info utili by Riccardo79
Finalmente arriva il tanto atteso 5 aprile, giorno della nostra partenza per le Honduras, destinazione Roatan!
A differenza delle ultime mete abbiamo preferito appoggiarci ad un’agenzia per acquistare un pacchetto all-inclusive, avevamo bisogno di sentirci coccolati e viziati dopo aver trascorso il lungo inverno tra pioggia e freddo. Nonostante tutto abbiamo prima consultato diversi report per verificarne le effettive zone e strutture che maggiormente potevano essere più consone alle nostre esigenze, ovvero relax e solo relax!
Tra le varie ipotesi senza esitare più di tanto abbiamo scelto l’Hotel Las Sirenas, piccolo e tranquillo hotel situato nella spiaggia denominata West Bay, la più bella spiaggia di tutta l’isola affacciata proprio dove tramonta il sole.
L’hotel si rivelerà poi la scelta azzeccata, struttura di piccole dimensioni per un totale di 22 camere, personale gentile e disponibile, assenza di animazione, buffet non ricchissimo ma comunque sufficiente per soddisfare le varie esigenze e soprattutto immediatamente sulla spiaggia dove sono disponibili i lettini per un comodo bagno di sole.
L’unica differenza rispetto all’idea che ci eravamo fatti è nel numero di hotel presenti sulla spiaggia, pensavamo che fossero sistemati qua e là, senza contaminare troppo l’aspetto della spiaggia, invece è un continuo susseguirsi di hotel i quali rendono tutta la spiaggia con una buona permanenza di persone, se qualcuno si aspetta la spiaggia deserta non è la meta giusta!
Las Sirenas fa parte della proprietà del più famoso hotel Henry Morgan (www.hmresorts.com), decisamente più grande e più affollato, dal quale si possono effettuare tutte le escursioni da loro organizzate.
Come detto partiamo da Malpensa il 5 aprile con un volo Blu Panorama che come più volte letto non si smentisce mai, sedili un po’ scomodi e servizio mediocre, nonostante tutto la voglia di partire per lasciarci tutto alle spalle era tale da rendere comunque il viaggio decisamente sopportabile nonostante vi siano 12 ore di volo. Le 12 ore di volo per noi sono diventate 15 dopo che ci hanno fatto fare scalo forzato prima a Cancun, insomma Blu Panorama ci ha riservato 3 ore e ½ di ritardo all’andata e 4 al ritorno, aggiungo che se capita di non poter fare a meno di viaggiare con questa compagnia consigliamo 2 panini da casa nel bagaglio a mano a causa del parsimonioso nutrizionista di cui si serve la compagnia aerea.
Arrivati a Roatan veniamo avvolti del tipico clima tropicale con aria calda e umida, che bella sensazione mi sentivo nel mio habitat!
Arriviamo subito in hotel dove ci accolgono con squisiti frullati di frutta. Purtroppo l’ora tarda (18.00) ci impedisce di assaporare un po’ di spiaggia e mare così dedichiamo un po’ di tempo per sistemare i nostri bagagli per poi essere prontissimi il giorno successivo previa cena ristoratrice dopo il lungo digiuno (non si possono chiamare pasti ciò che serve Blu Panorama).
Il fuso orario farà si che la nostra sveglia biologica suoni sempre alle 5.00/5.30 del mattino, ore 7.00 colazione e poi via in spiaggia!
Lo stesso giorno decidiamo tutti i programmi per la breve settimana che ci aspetta, l’animazione ci fa un briefing per le varie opportunità di escursioni, decideremo poi le tappe fisse ovvero escursione con i delfini, escursione a cayo cochinos, immersione con gli squali e altre per completare il referal che Anna aveva iniziato in Italia per il rilascio del brevetto sub.
Durante la mattinata del primo giorno ci rilassiamo sulla west bay, fatta da una lunga lingua di sabbia bianca e un mare con diverse sfumature fino alla barriera corallina che si può raggiungere tranquillamente a nuoto, la zona più interessante si trova sulla sinistra in fondo alla spiaggia di fronte ad un picco roccioso popolato da iguana.
Durante la nostra passeggiata la nostra attenzione cade su un personaggio che illustra in una bacheca sulla spiaggia le escursioni che organizza, è un italiano di nome Ruggero, che con il suo catamarano ormeggiato a poca distanza organizza un’escursione di 2 giorni nell’arcipelago di cayo cochinos al costo di 150$ a persona, io e Anna ci guardiamo negli occhio e senza indugi ci prenotiamo immediatamente visto il numero chiuso (10/12 persone).
La nostra scelta nel fruire di questa opportunità è dettata principalmente nel poter disporre di più tempo per visitare questo affascinante arcipelago, preferendolo all’escursione organizzata di una sola giornata dall’hotel che tra l’altro costava davvero poco meno.
La scelta poi si rivelerà azzeccata per il motivo di cui sopra e anche per un’altra questione:
a nostra insaputa avevamo prenotato la vacanza proprio in concomitanza della “settimana santa” che da lì a breve capiremmo che di santo c’è ben poco… anzi nulla!
La settimana santa honduregna coincide con la settimana che precede Pasqua ed è l’unica settimana dove gran parte dei centro americani vengono a Roatan per festeggiare, per farsi un’idea è come per noi il ferragosto!
Ruggero ci spiega che oggi (lunedì) ancora non vi è nulla ma da mercoledì a sabato sarà un subbuglio di gente che affolla la spiaggia con musica assordante! Sbigottiti apprezziamo maggiormente l’escursione di 2 giorni proprio nei giorni venerdì e sabato!
Rimanendo a disposizione solo la giornata odierna, martedì, mercoledì e giovedì, iniziamo subito nel programmare il giorno stesso il referal di Anna, e, a seguito di un contatto iniziato dall’Italia, ci dirigiamo nell’hotel Las Rocas, nell’estremità a destra della spiaggia, all’interno del quale doveva esserci un centro di immersioni SSI come era stato assicurato dal titolare della struttura via mail (anch’esso italiano). Arrivati a destinazione ci accorgiamo subito della pubblicità ingannevole che era stata fatta, il centro subacqueo non è un SSI ma bensì un PADI, ci spiegano che possono comunque fare le 4 immersioni di rito per il rilascio del brevetto ma con il conseguimento del PADI e non dell’SSI, ed era comunque necessario effettuare nuovamente anche il test di teoria.
Rimaniamo un po’ spiazzati ma sapendo di non aver tempo da sprecare e tantomeno avevamo visto lungo la spiaggia altri centri SSI acconsentiamo e programmiamo le 4 immersioni di cui una subito nel pomeriggio.
Io essendo già brevettato salgo sulla barca solo come accompagnatore, mentre loro sono immersi mi dedicherò allo snorkeling il quale mi regala subito una bella tartaruga che si lascia immortalare dalla macchina fotografica! Molteplici pesci riesco a vedere tra cui anche un calamaro e grossi pesci pappagallo di colore blu.
La sera entusiasti della prima giornata ci dedichiamo ad una bella cena e ad un sonno rilassante.
Martedì 7, era previsto brutto tempo ma riusciamo a goderci la mattinata sotto un sole cocente, accompagnata di mini snack e succhi di frutta serviti in spiaggia dal personale dell’hotel, questa sì che è vita!
Pianifichiamo le altre escursioni tra cui l’immersione con gli squali per giovedì (dato che le immersioni per il brevetto di Anna dovrebbero concludersi mercoledì), sempre giovedì organizziamo l’escursione con i delfini al costo di 125 $ a testa, infine venerdì si parte…… che avete capito?… non per l’Italia ma per cayo cochinos!!!
Il pomeriggio arriva la perturbazione la quale porta un violento temporale con secchiate d’acqua che piovono dal cielo, pazienza salta l’immersione che Anna aveva nel pomeriggio, ci dicono da Las Rocas che ne farà 3 mercoledì per completare tutto, bene almeno riusciamo ad avere le carte in regola per gli squali di giovedì, e ne approfitta per rifare l’esame teorico col modulo PADI!
Mercoledì 8 il tempo è ancora brutto ma solo nuvoloso con qualche goccia d’acqua qua e là, partiamo per le immersioni, ad 1 delle quali parteciperò anch’io, giornata faticosa per Anna che però apprezza decisamente l’evidente fioritura della barriera corallina accompagnata da 3 tartarughe, 2 murene, una razza, varie aragoste e tanti altri pesci.
Giovedì mattina ore 7.45, con taxi prenotato, ci facciamo portare a Dixon’s Cove presso Las Palmas Resort, al costo di 20$ in due, durata circa 30 minuti.
Li troviamo il diving che organizza l’immersione denominata CARA CARA, ovvero quella con gli squali. Conosciamo il titolare (italiano) che ci fa un breve ma esauriente briefing per sapere come comportarsi di fronte agli squali grigi e per la procedura di discesa viste le difficoltose condizioni di corrente. Per Anna è un bel battesimo per la sua prima ufficiale immersione!
Anch’io non nascondo qualche perplessità, siamo comunque entusiasti!
Paghiamo il conto, che ahimè ammonta ad un totale di 234 $ in due, e ci prepariamo subito l’attrezzatura. Ogni volta che viene comunicato un prezzo in Honduras è sempre al netto, occorre quindi aggiungere il 16% di tasse e un +4% se si paga con carta di credito, le studiano tutte!
Arrivati sullo spot armati di macchina fotografica iniziamo la discesa attaccati ad una corda per contrastare la corrente. Giro la testa verso il basso e noto che laggiù a 20 metri ci sono già 2 bellissimi esemplari che ci aspettano! Arrivati in fondo lo spettacolo ha inizio, numerosi squali si radunano e si avvicinano assieme a due grosse cernie che si lasciano accarezzare e addirittura ad abbracciare! Click click non smetto di immortale quei bellissimi momenti!
Risaliamo, siamo entusiasti ma ci accorgiamo che il tempo stringe, a breve dovremo essere all’Antony’s Key Resort sulla costa opposta a Sandy Bay, dove abbiamo l’incontro con i delfini assieme alla guida del nostro hotel.
Arrivati a terra ci fondiamo sulla strada e fermiamo il primo taxi, direzione Antony Key Resort, altri 10$! Arriviamo per un pelo, anzi sforiamo di poco ma comunque ci vengono a prende portandoci in barca in una bellissima zona della baia dove vi è una recinzione che racchiude una ventina di esemplari.
Siamo felicissimi abbiamo l’opportunità ammirare da vicino, accarezzare e persino nuotare assieme a questi fantastici animali! Durante lo snorkeling mi immergo per raccogliere qualche filamento di poseidonia e sventolarla in acqua come richiamo per i delfini, immediatamente si avvicinano a noi con aria curiosa (forse pensavano che avessi dei pesciolini tra le mani), ripeto per altre volte l’attrazione ma dopo 2/3 non si lasciano più ingannare!
Nel pomeriggio ci rechiamo a Las Rocas, dove dobbiamo effettuare il pagamento con preventivo precedentemente concordato per mail dall’Italia, arrivati lì ci riservano la seconda sorpresa: il prezzo è salito di ben 90 $!!! Le lamentele non vanno a buon fine pertanto paghiamo il conto senza però dargliela vinta perché a seguito di segnalazione alla responsabile del nostro hotel della disonestà di Las Rocas ne segue subito una telefonata effettuata appunto dalla responsabile che conoscendo i proprietari fa notare il malcontento di 2 clienti, e fortunatamente la cosa si risolve con la restituzione dei soldi in eccesso. Questo comunque non basterà per non sconsigliare vivamente questo resort, decisamente poco accogliente e non onesto con la clientela (sarà per quello che vi era poca gente e nessun italiano?!?).
Che dire una giornata ricca di emozioni che abbiamo coronato con una cena romantica a base di aragosta, gamberi e pesce vario servita direttamente sulla spiaggia! (costo 38 $ a testa).
Il pomeriggio lo passiamo nella nostra spiaggia West Bay, dove puntualmente veniamo avvolti dal caos… tanti ma tanti honduregni, nicaraguesi, panamensi, guatemaltechi, americani e non solo si radunano sulla spiaggia bevendo alcolici a fiumi a ritmo di musica che guarda caso proviene da una discoteca allestita proprio accanto a Las Sirenas!!! La sera poi la spiaggia si riduce in un cumulo di bicchieri e bottiglie di birra sparse qua e là sulla sabbia… alla faccia del rispetto dell’ambiente! Sbalorditi ci auguriamo che qualcuno possa porre rimedio!
Giovedì mattina, fremiamo per la partenza verso Cayo Cochinos prevista per le 8.15, facciamo una buona colazione e attendiamo sulla spiaggia assieme ad altri partecipanti all’escursione di cui 4 gran belle persone del nostro hotel che salutiamo, Nicola e Katrin, Luca e Claudia, e una simpatica famiglia toscana che alloggiava all’Henry Morgan.
Ruggero si presenta puntualissimo col suo catamarano assieme al suo assistente Ector, saliamo a bordo e dico scherzosamente a Ruggero: “portaci via da questo caos!”.
La giornata è stupenda con un sole cocente ed una brezza ideale per la traversata a vela, il nostro skipper pronostica una traversata in 3 ore e mezza (normalmente ci dice che si impiegano 4 ore di viaggio) e non sbaglia di un minuto.
Siamo tutti entusiasti, durante l’attraversata chiediamo a Ruggero com’è finito qua all’età di 50anni (ora prossimo ai 55), ci racconta la sua lunga storia, un epilogo negativo dal punto professionale ha fatto sì che trovasse motivazione per realizzare un suo sogno, l’acquisto di un catamarano e per farne un mezzo di lavoro oltre che soddisfarne la passione per vela nel mar dei carabi. Iniziò prima in Nicaragua dove però il lavoro veniva a mancare a causa dello scarso turismo e poi successivamente il trasferimento a Roatan, ben più ricca di turisti, ma dove incontrò numerose difficoltà con i resort che pretendono di fare il bello e il brutto tempo tentando di negare a lui il proseguimento della sua piccola attività mettendogli spesso il bastone tra le ruote, ritenendolo responsabile di danni a loro arrecati per “derubargli” clienti per le escursioni (ricordo che la capienza massima è 12 persone, chissà quale concorrenza può manifestare di fronte a resort che hanno qualche centinaio di clienti! E poi ricordo ai resort che queste si chiamano REGOLE DI MERCATO se tutti quanti si è in regola, e Ruggero ha tutto ciò che serve come ho visto con i miei occhi esporre agli agenti durante un controllo per verificarne la regolarità).
In tarda mattinata arriviamo a Cayo Cochinos Grande , la più grande isola dell’arcipelago costituita da alte montagne verdi. Ci ancoriamo in una baia, ci tuffiamo per fare un po’ di snorkeling e poi risaliamo a bordo per pranzare con un piatto tipico nicaruaguense costituito da guacamole e platano fritto. Ci avvicina una barca degli agenti del parco marino per il pagamento della tassa di ingresso che ammonta a 10 $ per persona, dopodichè ripartiamo per approdare in quella stessa baia per fare una piccola escursione a piedi lungo un sentiero che porta quasi alla sommità dell’isola.
Ripartiamo nel tardo pomeriggio, quando mancano un paio d’ore al buio, per recarci all’isola di Chachahuate, piccolissima isola a forma circolare con una manciata di palme al suo interno assieme a un piccolo villaggio dove vive una piccola comunità di Garifuna, una popolazione avente origine dalla fusione degli schiavi importati nei secoli passati dall’Africa e dagli indigeni originari del paese, a seguito della colonizzazione prima spagnola e successivamente inglese.
Dalla indipendenza dello stato delle Honduras hanno continuato a vivere in autonomia nelle “Isla della Baia” dove ancora oggi risiedono grazie al governo honduregno che concede loro diverse terre tra cui anche l’isola di Chachahuate.
Sinceramente ci aspettavamo una popolazione più “civilizzata”, vivono in capanne di legno con tetti realizzati con foglie di palme, igienicamente lasciano un po’ desiderare per ovvi motivi, dedicando la loro giornata alla sola pesca che praticano con canoe in legno tutt’altro che convenzionali.
Essendo l’acqua dolce un bene prezioso (non hanno il desalinizzatore ma un serbatoio dove periodicamente viene fatto l’approvigionamento) ci assegnano un secchio d’acqua a testa per lavarci. Gli alloggi sono costituiti da capanne in legno abbastanza spartane, di recente costruzione, prive di bagno (ne è presente solo uno all’esterno).
La sera ceniamo con un’appetitoso piatto di pesce alla griglia, gamberoni, riso e platano fritto.
La notte passa tranquilla anche se il forte vento fa si che le onde urtino violentemente sulla parte dell’isola dove eravamo alloggiati creando un fragore molto marcato.
Al mattino dopo una colazione a base di pane, burro e marmellata ripartiamo, passiamo vicino a cayo Paloma, isolotto dove è stato girato l’isola dei famosi, e ci ancoriamo accanto a cayo Timon , dove effettuiamo un bello snorkeling e successivo “spiaggiamento in questa micro isola davvero stupenda! Ne approfittiamo per fare un bel report fotografico e poi via di nuovo in partenza verso Roatan!
Alle 13.00 circa ci ancoriamo davanti alla barriera corallina dove effettuiamo l’ultimo snorkeling, dopodichè Ruggero ci lascia in spiaggia previa foto di gruppo per ricordare questa bellissima avventura fuori degli schemi dei soliti tour organizzati.
Che dire è stata una bella esperienza che sicuramente rifarei! Ruggero è una persona estremamente disponibile e cortese, ci ha fatto vivere da vicino quello che invece avremmo soltanto percorso velocemente con il tour organizzato, ci ha fatto divertire e ci ha fatto sentire a proprio agio senza farci mancare nulla, e infine ci ha raccontato le sue difficoltà in questo paese raccontandoci un po’ di vita honduregna cosa che non avremmo potuto conoscere dentro le 4 mura del resort, un sentito grazie a lui!
Se desiderate trascorrere anche voi questa bellissima avventura lo troverete sicuramente in spiaggia immediatamente a destra dell’hotel Las Sirenas, il lunedì e martedì… se non lo vedete date un’occhiata in acqua, se notate un catamarano con su scritto ROGERCAT l’avete trovato! Per chi volesse contattarlo dall’Italia riporto la sua mail:
rogercat.it@libero.it
Al rientro dalla nostra mini crociera raccogliamo le ultime energie per fare 1 giro shopping nel paesino di West End (3$ a persona a tratta con taxi boat dalla spiaggia di West Bay).
Il giorno successivo dedichiamo la mattinata all’ultimo bagno nelle stupende acqua cristalline di Roatan, un po’ di sole, l’ultimo pranzo nell’hotel e poi via verso l’aeroporto dove il pessimo Blu Panorama ci attende (in realtà dato il ritardo di 3 ore abbiamo noi aspettato lui…).
Arrivederci mar dei caraibi!!!
Riccardo e Anna
CONSIGLI:
Da non perdere:
- escursione di cayo cochinos con Ruggero!
- Escursione all’Antony Key resort per incontro e snorkeling coi delfini
- Per i subacquei l’immersione Cara Cara, bellissima esperienza con gli squali!
Purtroppo una settimana è davvero poco, avremmo voluto fare altro ma il tempo ce l’ha impedito, tra tante occasione c’era la possibilità di andare nell’isola di Utila a fare snorkeling, tra marzo e maggio stazionano gli squali balena, nel periodo in cui eravamo noi e la settimana prima sono stati sempre visti. Chi fosse interessato ne approfitta ci sono resort che propongono l’escursione in un’intera giornata.
Non dimenticare di mettere in valigia cappellino o bandana per il sole, creme ad alta protezione e soprattutto un buon olio (anche il Johnson per i bimbi và bene) per contrastare all’alba ed al tramonto l’assalto dei mosquitos, che procurano un tremendo prurito che si attenua solo dopo qualche giorno, Anna è stata divorata.
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