non capisco perche'...
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non capisco perche'...
scusate l'ignoranza e lo sfogo ma sto cominciando a scocciarmi, possibile che non ci sia la possibilita' di poter andare in un'isola che non abbia qualche problema tipo mancanza di reef o lavori in corso senza dover spendere un capitale? ma li avete visti i cataloghi nuovi per il 2006? sinceramente mi sembrano esagerati. e ancora, fin'ora non ho avuto risposte soddisfacenti se sia possibile prenotare direttamente con il fai da te(a parte Asdu), almeno l'isola me la scelgo io senza dover accettare proposte di agenzia come quelle di teorema o del bravo club alimatha che dicono non abbia una barriera eccezionale...e spendere comunque 1400 euro a persona per non avere una bella barriera non so a voi ma a me sembra un'assurdita'...sarei proprio curiosa di sapere i prezzi che fanno i tour operator in germania, inghilterra, olanda, ci scommetterei che sono di gran lunga inferiori ai nostri!
- mujan
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Purtroppo se si vuole andare alle Maldive senza spendere dei capitali bisogna scendere a qualche compromesso ...E' difficile trovare un'isola perfetta a basso costo! Ancora più difficile è trovare delle buone quotazioni con il "fai da te"....Alle Maldive conviene nella maggior parte dei casi appoggiarsi ad un Tour Operator.
Per quanto riguarda le prenotazioni dall'estero, è vero che si spende meno ma tutto è dovuto alla differente alta stagione tra Italia e, ad esempio, Germania. L'anno scorso sono stata a Dhiggiri con Francorosso ad agosto, i tedeschi nello stesso periodo avevano speso circa la metà di noi con la Kuoni Svizzera...Ho confrontato poi i prezzi nei vari periodi dell'anno e sono praticamente gli stessi dei cataloghi italiani ma con le stagioni invertite....(febbraio e marzo è comunque alta stagione x tutti!).
Per quanto riguarda le prenotazioni dall'estero, è vero che si spende meno ma tutto è dovuto alla differente alta stagione tra Italia e, ad esempio, Germania. L'anno scorso sono stata a Dhiggiri con Francorosso ad agosto, i tedeschi nello stesso periodo avevano speso circa la metà di noi con la Kuoni Svizzera...Ho confrontato poi i prezzi nei vari periodi dell'anno e sono praticamente gli stessi dei cataloghi italiani ma con le stagioni invertite....(febbraio e marzo è comunque alta stagione x tutti!).
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ciao cinzia, in lista d'attesa per thudu vuol dire che hai prenotato direttamente al villaggio? mi potresti dare il sito?silvia ha scritto:vittorio55 ha scritto:Ma possibile che molti resort siano in over booking con partenza fine gennaio?
Ciao Vittorio
si, possibilissimo.
per thudu mi sono messa in lista di attesa ad aprile scorso ( e parto il 26/02/2006!!)
Re: non capisco perche'...
Cara Amica, nella costruzione del prezzo di vendita di un pacchetto Turistico bisogna considerare moltissime variabili. Premesso che in ogni caso per la tipologia di viaggio le Maldive sono da considerarsi un prodotto dalla fascia di prezzo medio/alta. Un t.o. che programma viaggi con soggiorno nelle nostre mitiche Maldive, si impegna economicamente "ACQUISTANDO" spesso vuoto/pieno (cioè pagando comunque al fornitore il posto) gli spazi volo e le camere nel resort. Questo consente al t.o. a fronte di un considerevole "rischio" di uscire sul mercato con un prodotto a prezzi abbordabili (un biglietto aereo di linea in classe economica a tariffa piena raggiunge per le Maldive i 2000€!!).alina ha scritto:scusate l'ignoranza e lo sfogo ma sto cominciando a scocciarmi, possibile che non ci sia la possibilita' di poter andare in un'isola che non abbia qualche problema tipo mancanza di reef o lavori in corso senza dover spendere un capitale? ma li avete visti i cataloghi nuovi per il 2006? sinceramente mi sembrano esagerati. e ancora, fin'ora non ho avuto risposte soddisfacenti se sia possibile prenotare direttamente con il fai da te(a parte Asdu), almeno l'isola me la scelgo io senza dover accettare proposte di agenzia come quelle di teorema o del bravo club alimatha che dicono non abbia una barriera eccezionale...e spendere comunque 1400 euro a persona per non avere una bella barriera non so a voi ma a me sembra un'assurdita'...sarei proprio curiosa di sapere i prezzi che fanno i tour operator in germania, inghilterra, olanda, ci scommetterei che sono di gran lunga inferiori ai nostri!
Al di la di tutti i discorsi demagogici sull'aumento dei prezzi legati ad inflazione, introduzione dell'euro ecc, quando un t.o. costruisce i prezzi pubblicati nel catalogo (a proposito, costa anche la stampa e la distribuzione dei cataloghi!) deve ipotizzare dei margini di riempimento.
Noi italiani, purtroppo siamo ns malgardo, in grado di convogliare e concentrare le ns vacanze solo in un periodo molto limitato durante l'anno. Siamo, bravi a riempire l'alta stagione! Bravissimi nel partire a Capodanno, a Pasqua, nei ponti e ad agosto.
Ne consegue che molto spesso il t.o. pur di ammortizzare i costi(che sono tantissimi) e possibilmente di non perdere denaro, vende i propri pacchetti con un margine di quagagno irrisorio o, addirittura sotto costo... sì avete letto bene.. Rimettendoci!
Non esistono operatori furbi, scemi, generosi o avidi, ricchi o disperati. Esistono imprese il cui fine è il lucro e èpossibilmente la propria sopravvivenza e prosperità.
E' ovvio quindi che i prezzi delle date di alta ed altissima stagione avranno un margine di utile più alto ed assolutamente necessario a coprire le perdite delle altre date in cui salteranno fuori offerte "last minute" atte a ridurre il peso del costo dei servizi già acquistati. Come dici Tu Alina, nel resto d'Europa troveresti prezzi davvero più interessanti. Ma il mercato tedesco ad esempio è diverso dal nostro e molto! Intanto il flusso di clienti è costante e poi la media degli standard qualitativi richiesti dalla clientela media molto inferiori rispetto a quelli italiani. Non hanno le ns stesse pretese per quello che riguarda la sistemazione nelle camere, per la varietà e la quantità di cibo e bevande che troveranno nei resorts, non hanno particolare attenzione del giorno di partenza del loro viaggio.... (un volo charter varia il proprio costo in base al giorno ed all'aeroporto di partenza).... Io tengo a precisare che trovo i prezzi assolutamente alti e detto molto francamente, ben al di sopra delle mie possibilità ma questo riguarda le Maldive, ma anche la cena al ristorante, la giacca di pelle o il paio di scarpe griffate. Se solo ci fermiamo a moltiplicare il costo di 7 cene e 7 pranzi in ristorante sono certo che valuteremo con maggior considerazione il pacchetto da 1000€ e forse comprenderemo che la vendita di quel viaggio non porta alcun vantaggio economico al t.o.
Forse quando organizzeremo meglio il nostro modo di programmare le vacanze i t.o. raggiungeranno un miglior potere contrattuale ed anche i prezzi saranno abbordabili per un numero sempre maggiore di persone.
Ciao Ciao - Luca
un uomo è vecchio quando i rimpianti superano i sogni
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grazie 1000 Luca, ne deduco che il modo migliore per prenotare spendendo cifre non esagerate e' con il last minute, come faccio comunque di solito(sono andata al Kuramathi con 990 euro!)...quest'anno ho deciso di far conoscere le maldive ai miei bimbi percio' non posso aspettare un last minute ma devo prenotare con anticipo, visti i giorni limitati delle loro vacanze scolastiche.ecco perche' mi trovo in difficolta', trovo i prezzi di catalogo troppo alti anche usando lo sconto prenotaprima...
ciao!
ciao!
Hai ragione, grazie per aver capito che la mia non era arroganza ma solo voglia di spiegare meglio alcuni aspetti di un settore molto maltrattato. Fino alla fine di novembre esistono offerte con Qatar Airways a 990 Euro!!
http://www.besttours.it/www_tour.asp?indice=348
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Ciao Ciao - Luca
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A proposito di prezzi bassi offerte e last minute
Il Grillo S..parlante di Autotutela
www.a-autotutela.it
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Tempi duri...
My Travel, uno dei più affermati e prestigiosi gruppi turistici della Gran Bretagna, ha annunciato la decisione di chiudere 110 dei suoi punti vendita entro la fine del 2005 ed altri 500 nel corso del 2006, questo in conseguenza ad alcuni fattori ben noti anche a noi italiani: redditività esigua a causa di commissioni da elemosina e costi di gestione sempre più elevati, oltre ad un incremento sempre più massiccio del fenomeno di vendita on-line.
In Germania la musica non è molto diversa: fino al 2002 la crescita del mercato turistico organizzato aveva fatto registrare balzi del + 10 e + 15% mentre, per la stagione 2005/2006, si prevede un ben più misero +2%. Se a questo aggiungiamo che gli ultimi quattro anni hanno visto la chiusura di 2.300 agenzie di viaggi (quasi 600 punti vendita all'anno...) si possono ben comprendere le preoccupazioni del mercato che - da sempre - è considerato uno dei più floridi dell'Europa.
Venendo all'Italia, si deve considerare che il più recente censimento della rete distributiva risale al 2003, con circa 9.700 agenzie all'appello, e che quest'ultimo non è mai stato considerato troppo fedele alla realtà dei fatti. Alcune associazioni sono portate a dire che stiamo vivendo una fase di "crescita zero", con chiusure e aperture che se la giocano alla pari, e considerano questo risultato un successo, paragonando i nostri dati con quelli dei paesi europei nostri vicini; di diversa opinione sono gli analisti internazionali dell'Ectaa, convinti che esista un un fenomeno sommerso di chiusure ben più elevato.
Di questo parere è anche la presidenza Fiavet. Antonio Tozzi si dichiara convinto di questo e ne attribuisce la responsabilità alla scarsa redditività della biglietteria aerea che - pur in aumento di biglietti emessi e di fatturato - fa registrare un significativo calo di ricavi. Di qui l'aumento preoccupante dei "default" di ADV IATA (circa 10 al mese in progressivo aumento). La cosa strana è che fino a poco tempo fa si diceva che le fee avrebbero reso più vantaggioso il mercato del biglietto aereo. Vuoi vedere che qualcuno si è sbagliato?
Che dire davanti a questi dati così poco confortanti? Che fare davanti a prospettive poco rosee che minacciano fortemente un settore tanto specialistico da lasciare poco spazio a riconversioni o ad altre alchimie dell'ultima ora?
Forse la cosa migliore è lasciare che la "natura" del business faccia il suo corso ed elimini (speriamo con poca sofferenza...) tutte quelle figure che non hanno saputo o voluto adeguarsi al cambiamento dei tempi, siano queste agenzie di viaggio, tour operator o vettori, augurandoci che il Governo non vada a metterci mano come nel caso di Alitalia o come nel più recente caso CIT, dove con i quattrini dei contribuenti si tenta di rianimare dei cadaveri falsando un mercato che, di falsità e disonestà, ne ha abbastanza.
Chi sopravviverà? Chi saprà rendersi conto che ciò che era dieci anni fa non esiste più e che il futuro non è fatto di tante piccole agenzie ma di grossi gruppi, sopravviverà che saprà comprendere le esigenze di un consumatore impietoso sempre più attento ai costi e pronto a comperare tanto in rete quanto al supermercato, purché ne abbia possibilità e convenienza. Sopravviverà chi cesserà di credere nell'immutabilità delle cose: oggi i clienti sono volatili e i partner di una volta sono competitors affamati e pronti a scendere sullo stesso terreno dei loro distributori pur di "tagliare" quei costi ritenuti immeritati, ovvero le commissioni. Nessun amico, quindi, e questo bisogna ricordarlo sempre e comunque.
L'unica cosa positiva di questa prossima e annunciata morìa di operatori del turismo è la democrazia con la quale avverrà, cioè senza guardare in faccia agenti di viaggio o tour operator, compagnie aeree o marittime, guru della cultura del villaggio italiano all'estero o santoni dell'incoming sovvenzionato.
E non venitemi a dire che è cosa da poco...
Il Grillo S..parlante
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In Germania la musica non è molto diversa: fino al 2002 la crescita del mercato turistico organizzato aveva fatto registrare balzi del + 10 e + 15% mentre, per la stagione 2005/2006, si prevede un ben più misero +2%. Se a questo aggiungiamo che gli ultimi quattro anni hanno visto la chiusura di 2.300 agenzie di viaggi (quasi 600 punti vendita all'anno...) si possono ben comprendere le preoccupazioni del mercato che - da sempre - è considerato uno dei più floridi dell'Europa.
Venendo all'Italia, si deve considerare che il più recente censimento della rete distributiva risale al 2003, con circa 9.700 agenzie all'appello, e che quest'ultimo non è mai stato considerato troppo fedele alla realtà dei fatti. Alcune associazioni sono portate a dire che stiamo vivendo una fase di "crescita zero", con chiusure e aperture che se la giocano alla pari, e considerano questo risultato un successo, paragonando i nostri dati con quelli dei paesi europei nostri vicini; di diversa opinione sono gli analisti internazionali dell'Ectaa, convinti che esista un un fenomeno sommerso di chiusure ben più elevato.
Di questo parere è anche la presidenza Fiavet. Antonio Tozzi si dichiara convinto di questo e ne attribuisce la responsabilità alla scarsa redditività della biglietteria aerea che - pur in aumento di biglietti emessi e di fatturato - fa registrare un significativo calo di ricavi. Di qui l'aumento preoccupante dei "default" di ADV IATA (circa 10 al mese in progressivo aumento). La cosa strana è che fino a poco tempo fa si diceva che le fee avrebbero reso più vantaggioso il mercato del biglietto aereo. Vuoi vedere che qualcuno si è sbagliato?
Che dire davanti a questi dati così poco confortanti? Che fare davanti a prospettive poco rosee che minacciano fortemente un settore tanto specialistico da lasciare poco spazio a riconversioni o ad altre alchimie dell'ultima ora?
Forse la cosa migliore è lasciare che la "natura" del business faccia il suo corso ed elimini (speriamo con poca sofferenza...) tutte quelle figure che non hanno saputo o voluto adeguarsi al cambiamento dei tempi, siano queste agenzie di viaggio, tour operator o vettori, augurandoci che il Governo non vada a metterci mano come nel caso di Alitalia o come nel più recente caso CIT, dove con i quattrini dei contribuenti si tenta di rianimare dei cadaveri falsando un mercato che, di falsità e disonestà, ne ha abbastanza.
Chi sopravviverà? Chi saprà rendersi conto che ciò che era dieci anni fa non esiste più e che il futuro non è fatto di tante piccole agenzie ma di grossi gruppi, sopravviverà che saprà comprendere le esigenze di un consumatore impietoso sempre più attento ai costi e pronto a comperare tanto in rete quanto al supermercato, purché ne abbia possibilità e convenienza. Sopravviverà chi cesserà di credere nell'immutabilità delle cose: oggi i clienti sono volatili e i partner di una volta sono competitors affamati e pronti a scendere sullo stesso terreno dei loro distributori pur di "tagliare" quei costi ritenuti immeritati, ovvero le commissioni. Nessun amico, quindi, e questo bisogna ricordarlo sempre e comunque.
L'unica cosa positiva di questa prossima e annunciata morìa di operatori del turismo è la democrazia con la quale avverrà, cioè senza guardare in faccia agenti di viaggio o tour operator, compagnie aeree o marittime, guru della cultura del villaggio italiano all'estero o santoni dell'incoming sovvenzionato.
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