TERREMOTO E MAREMOTO IN THAILANDIA, SRi LANKA PROBABILE ANCHE MALDIVE
Moderatore: Lo Staff di TuttoMaldive
Inviato: Mer Gen 05, 2005 12:11 pm Oggetto:
Ciao a tutti.
Ho letto il vostro forum negli ultimi giorni e vorrei confermare
quanto hanno detto Enzo e Waheed nei giorni scorsi. Non mi piace scrivere,
ma mi sento quasi in dovere, 2 parole per rassicurare chi ancora conserva
qualche dubbio sul fatto di prenotare o meno le vacanze alle Maldive.
Sono Stefano, lavoro a Paradise Island (Atollo di Malé Nord) da 10 anni.
Il 26 Dicembre, al momento del terremoto e del Tsunami mi trovavo in Italia.
Appresa la notizia mi son attaccato al telefono per ore, nell'inutile tentativo
di avere qualche novità dalle Maldive.
Le notizie e le immagini che arrivavano da Thailandia e Sri Lanka sui nostri
schermi in Italia erano catastrofiche e lasciavano immaginare scenari apocalittici
anche alle Maldive.
Io ero già in panico, pensavo a tutti i miei colleghi e amici ed alle loro
famiglie. Finalmente una telefonata passa e riesco a parlare con il manager
di un'Isola che si trova nell'Atollo di Ari, il quale mi conferma che
Paradise Island e' stata danneggiata ma che non ci sono state vittime.
Il personale sta bene e i clienti sono stati evacuati.
L'Isola di Fun Island invece dove ho altri amici e' stata sommersa da più
di 120Cm d'acqua e fortunatamente nemmeno in questo caso ci sono state
vittime.
Il mio pensiero e' stato quello di partire prima possibile per raggiungere
amici e colleghi, una famiglia oramai.
Cosi il 29 Dicembre arrivo all' aeroporto di Malé.
MI sembrava una mattina come tutte le altre, i rappresentanti delle isole
attendevano all'uscita i propri clienti, ma quella mattina eravamo davvero
in pochi sull'aereo.
La cosa importante e' stata quella di poter abbracciare gli amici, felice
di esser tra loro e poter ascoltare le loro storie.
Arrivo a Paradise Island, attracchiamo al pontile che guarda verso Ovest.
Il ristorante dove lavoro è intatto, cosi sembra la Diving School e tutto
il resto.
Nell'Ora successiva riabbraccio tutti ed allo stesso tempo verifico i danni
che l'acqua ha provocato ai bungalow che si affacciano ad est da dove è
arrivata la marea che si è inoltrata nell'isola.
Il bilancio dei danni è notevole, 120 Bungalow fuori uso, ma il dato più
importante..nessuna vittima.
Adesso sono qui in mezzo a loro, cercando di scherzare con chi ha dormito
le notti successive arrampicato alle cisterne dell'acqua o del Gasolio,...negli
occhi di qualcuno leggo ancora la paura. E' sorprendente scoprire quante
persone che lavorano qui non sanno nuotare.
Nel giro di poche ore comunque dal mio arrivo, parlo anche al telefono con
quasi tutti i miei amici, tutti stanno bene, tutti esausti.
I danni sono sopratutto nelle Isole che guardando ad Est, mentre per le altre isole solo un'improvvisa
marea più alta del solito.
A Sun Island dove mi trovo in questo istante per esempio, non e' accaduto
assolutamente nulla e cosi Holiday Island e Royal Island altre Isole del
gruppo per cui lavoro.
Non mi voglio dilungare sull'accaduto dei giorni scorsi, la televisione
ci ha fornito tutti i dettagli, vorrei solo sottolineare l'eccessivo allarmismo
che si e' creato nei giorni successivi in Italia, eccessivo perché
è questo che blocca ora il turista nel scegliere le Maldive come destinazione
delle proprie vacanze.
Eccessivo perché leggendo qua e la` in Internet si parla di Isole scomparse,
di Epidemie e mancanza d'acqua, senza fare distinzione tra quelle che possono
essere Isole turistiche o Isole locali.
Quest'ultime sono senza dubbio le più colpite e dove si registrano il maggior
numero di vittime alle Maldive.
Le falde acquifere necessiteranno di nuova pioggia per poter esser utilizzabili,
ma nel frattempo tutte le isole sono già state raggiunte con acqua e medicinali.
C'e' molto da fare qui in questo senso, servono aiuti, ma la cosa più importante
e' che non si fermi la macchina dell'economia, danno altrettanto grave quanto
lo Tsunami.
Passato l' effetto panico, mi guardavo intorno. Nel mio albergo tutti erano
ai loro posti, tutti pronti...tutti a disposizione dei pochi clienti rimasti
e tutti preoccupati per il futuro.
I generatori funzionano perfettamente, il desalinizzatore impeccabile, magazzini
pieni di alimentari cosi i frigor e le cantine.
Inizialmente i problemi potevano essere i rifornimenti, ma all'aeroporto
i voli da Dubai, Singapore India e Sri Lanka hanno ripreso immediatamente
fornendo all'industria del turismo delle Maldive, l'efficiente logistica
di sempre.
Ho chiesto a molti colleghi Singalesi o Indiani se non volessero tornare
a casa dalle Loro famiglie. Pochi di loro hanno familiari tra le vittime
dei loro paesi, ma l'aiuto maggiore che possono dare loro ora e' continuare
a mandare a casa i soldi.
Ognuno di loro fa' la differenza per un'intera famiglia,...la preoccupazione
più grande per loro ora e' quello di sempre, il futuro economico.
Pensavo di essere cinico, perché dopo la preoccupazione per gli amici, per
le immagini che ci hanno incollato alle TV per giorni, ...io già mi ponevo
quesiti sul futuro.
In breve mi accorgo che la preoccupazione non è solo mia ma di tutte le
600 persone che lavorano in quest'Isola, preoccupazione di 600 famiglie
provenienti da ogni isola delle Maldive e da ogni Regione di questa parte
del mondo.
Oggi è stata una bella giornata di sole, I clienti stanno tornando. Sul
Volo GJ di ieri 50 turisti Italiani, non male. In qualche giorno dovremmo
riempire i 140 Bungalow che sono operativi ed in qualche settimana dovremmo
sistemare la maggior parte dei bungalow danneggiati.
Se pensate che non sia Morale fare le vacanze alle Maldive per quel che
è accaduto, sappiate che affliggiamo questi paesi per una seconda volta.
Ieri alla CNN, hanno mostrato il primo ministro Tailandese che andava incontro
ai pochi turisti in arrivo. Il messaggio era...non vi fermate, continuate
a sostenere il nostro Paese, abbiamo bisogno di voi più di Prima.
MI scrivono amici in questi giorni e clienti conosciuti in tutti questi
anni alle Maldive, chiedendomi come facciamo ora con l'acqua e con la corrente
elettrica. Eppure è gente che è stata qui 3, 4 volte e ancora pensano che
energia elettrica ed acqua arrivino nelle Isole per qualche sorta di condotto
sotterraneo da Male.
Una volta per tutte: La corrente elettrica e l'acqua vengono prodotte in
loco. Ogni Isola Turistica e' indipendente con più generatori che funzionano
giorno e notte per poter depurare l'acqua e produrre l'energia necessaria.
Concludo nella speranza di vedervi numerosi nei prossimi giorni.
Ciao a tutti.
Ho letto il vostro forum negli ultimi giorni e vorrei confermare
quanto hanno detto Enzo e Waheed nei giorni scorsi. Non mi piace scrivere,
ma mi sento quasi in dovere, 2 parole per rassicurare chi ancora conserva
qualche dubbio sul fatto di prenotare o meno le vacanze alle Maldive.
Sono Stefano, lavoro a Paradise Island (Atollo di Malé Nord) da 10 anni.
Il 26 Dicembre, al momento del terremoto e del Tsunami mi trovavo in Italia.
Appresa la notizia mi son attaccato al telefono per ore, nell'inutile tentativo
di avere qualche novità dalle Maldive.
Le notizie e le immagini che arrivavano da Thailandia e Sri Lanka sui nostri
schermi in Italia erano catastrofiche e lasciavano immaginare scenari apocalittici
anche alle Maldive.
Io ero già in panico, pensavo a tutti i miei colleghi e amici ed alle loro
famiglie. Finalmente una telefonata passa e riesco a parlare con il manager
di un'Isola che si trova nell'Atollo di Ari, il quale mi conferma che
Paradise Island e' stata danneggiata ma che non ci sono state vittime.
Il personale sta bene e i clienti sono stati evacuati.
L'Isola di Fun Island invece dove ho altri amici e' stata sommersa da più
di 120Cm d'acqua e fortunatamente nemmeno in questo caso ci sono state
vittime.
Il mio pensiero e' stato quello di partire prima possibile per raggiungere
amici e colleghi, una famiglia oramai.
Cosi il 29 Dicembre arrivo all' aeroporto di Malé.
MI sembrava una mattina come tutte le altre, i rappresentanti delle isole
attendevano all'uscita i propri clienti, ma quella mattina eravamo davvero
in pochi sull'aereo.
La cosa importante e' stata quella di poter abbracciare gli amici, felice
di esser tra loro e poter ascoltare le loro storie.
Arrivo a Paradise Island, attracchiamo al pontile che guarda verso Ovest.
Il ristorante dove lavoro è intatto, cosi sembra la Diving School e tutto
il resto.
Nell'Ora successiva riabbraccio tutti ed allo stesso tempo verifico i danni
che l'acqua ha provocato ai bungalow che si affacciano ad est da dove è
arrivata la marea che si è inoltrata nell'isola.
Il bilancio dei danni è notevole, 120 Bungalow fuori uso, ma il dato più
importante..nessuna vittima.
Adesso sono qui in mezzo a loro, cercando di scherzare con chi ha dormito
le notti successive arrampicato alle cisterne dell'acqua o del Gasolio,...negli
occhi di qualcuno leggo ancora la paura. E' sorprendente scoprire quante
persone che lavorano qui non sanno nuotare.
Nel giro di poche ore comunque dal mio arrivo, parlo anche al telefono con
quasi tutti i miei amici, tutti stanno bene, tutti esausti.
I danni sono sopratutto nelle Isole che guardando ad Est, mentre per le altre isole solo un'improvvisa
marea più alta del solito.
A Sun Island dove mi trovo in questo istante per esempio, non e' accaduto
assolutamente nulla e cosi Holiday Island e Royal Island altre Isole del
gruppo per cui lavoro.
Non mi voglio dilungare sull'accaduto dei giorni scorsi, la televisione
ci ha fornito tutti i dettagli, vorrei solo sottolineare l'eccessivo allarmismo
che si e' creato nei giorni successivi in Italia, eccessivo perché
è questo che blocca ora il turista nel scegliere le Maldive come destinazione
delle proprie vacanze.
Eccessivo perché leggendo qua e la` in Internet si parla di Isole scomparse,
di Epidemie e mancanza d'acqua, senza fare distinzione tra quelle che possono
essere Isole turistiche o Isole locali.
Quest'ultime sono senza dubbio le più colpite e dove si registrano il maggior
numero di vittime alle Maldive.
Le falde acquifere necessiteranno di nuova pioggia per poter esser utilizzabili,
ma nel frattempo tutte le isole sono già state raggiunte con acqua e medicinali.
C'e' molto da fare qui in questo senso, servono aiuti, ma la cosa più importante
e' che non si fermi la macchina dell'economia, danno altrettanto grave quanto
lo Tsunami.
Passato l' effetto panico, mi guardavo intorno. Nel mio albergo tutti erano
ai loro posti, tutti pronti...tutti a disposizione dei pochi clienti rimasti
e tutti preoccupati per il futuro.
I generatori funzionano perfettamente, il desalinizzatore impeccabile, magazzini
pieni di alimentari cosi i frigor e le cantine.
Inizialmente i problemi potevano essere i rifornimenti, ma all'aeroporto
i voli da Dubai, Singapore India e Sri Lanka hanno ripreso immediatamente
fornendo all'industria del turismo delle Maldive, l'efficiente logistica
di sempre.
Ho chiesto a molti colleghi Singalesi o Indiani se non volessero tornare
a casa dalle Loro famiglie. Pochi di loro hanno familiari tra le vittime
dei loro paesi, ma l'aiuto maggiore che possono dare loro ora e' continuare
a mandare a casa i soldi.
Ognuno di loro fa' la differenza per un'intera famiglia,...la preoccupazione
più grande per loro ora e' quello di sempre, il futuro economico.
Pensavo di essere cinico, perché dopo la preoccupazione per gli amici, per
le immagini che ci hanno incollato alle TV per giorni, ...io già mi ponevo
quesiti sul futuro.
In breve mi accorgo che la preoccupazione non è solo mia ma di tutte le
600 persone che lavorano in quest'Isola, preoccupazione di 600 famiglie
provenienti da ogni isola delle Maldive e da ogni Regione di questa parte
del mondo.
Oggi è stata una bella giornata di sole, I clienti stanno tornando. Sul
Volo GJ di ieri 50 turisti Italiani, non male. In qualche giorno dovremmo
riempire i 140 Bungalow che sono operativi ed in qualche settimana dovremmo
sistemare la maggior parte dei bungalow danneggiati.
Se pensate che non sia Morale fare le vacanze alle Maldive per quel che
è accaduto, sappiate che affliggiamo questi paesi per una seconda volta.
Ieri alla CNN, hanno mostrato il primo ministro Tailandese che andava incontro
ai pochi turisti in arrivo. Il messaggio era...non vi fermate, continuate
a sostenere il nostro Paese, abbiamo bisogno di voi più di Prima.
MI scrivono amici in questi giorni e clienti conosciuti in tutti questi
anni alle Maldive, chiedendomi come facciamo ora con l'acqua e con la corrente
elettrica. Eppure è gente che è stata qui 3, 4 volte e ancora pensano che
energia elettrica ed acqua arrivino nelle Isole per qualche sorta di condotto
sotterraneo da Male.
Una volta per tutte: La corrente elettrica e l'acqua vengono prodotte in
loco. Ogni Isola Turistica e' indipendente con più generatori che funzionano
giorno e notte per poter depurare l'acqua e produrre l'energia necessaria.
Concludo nella speranza di vedervi numerosi nei prossimi giorni.
A DIMOSTRAZIONE CHE :
NON APPARTENGO A NESSUN SITO CONCORRENTE,
NON HO NESSUNA INTENZIONE DI FARE POLEMICHE,
NON VENGO PAGATO PER DIRE IL CONTRARIO DI QUELLO CHE DITE VOI,
SOPRATTUTTO SONO STANCO DI SENTIRE STUPIDAGGINI NEI MIEI CONFRONTI.
COMUNICO CHE :(PER LA GIOIA DI TUTTI )
NON INTERVERRO' PIU' IN QUESTA DISCUSSIONE (forse anche in tutte le altre)
COSI' SARETE TUTTI PIU' CONTENTI E FELICI .
RICORDATE IN OGNI MODO CHE LE MALDIVE NON SONO SOLO INTERNET, PER FORTUNA.
CON DISPIACERE PAOLO
NON APPARTENGO A NESSUN SITO CONCORRENTE,
NON HO NESSUNA INTENZIONE DI FARE POLEMICHE,
NON VENGO PAGATO PER DIRE IL CONTRARIO DI QUELLO CHE DITE VOI,
SOPRATTUTTO SONO STANCO DI SENTIRE STUPIDAGGINI NEI MIEI CONFRONTI.
COMUNICO CHE :(PER LA GIOIA DI TUTTI )
NON INTERVERRO' PIU' IN QUESTA DISCUSSIONE (forse anche in tutte le altre)
COSI' SARETE TUTTI PIU' CONTENTI E FELICI .
RICORDATE IN OGNI MODO CHE LE MALDIVE NON SONO SOLO INTERNET, PER FORTUNA.
CON DISPIACERE PAOLO
ciao da patrizia, vi allego il pensiero dei velisti per caso trovato sul loro sito, mi sembra interessante.
ciao.
La tragedia asiatica
Patrizio Roversi
Solo qualche mese fa Adriatica era a Phuket, dove Gigi, Irene, Cino, Syusy hanno conosciuto un sacco di amici. Poi la barca è partita con a bordo Claudio Amendola e ha attraversato proprio l’Indiano, dalla Tahilandia alle Maldive. Dove sono stato anche io, una manciata di mesi fa. Proprio adesso stiamo montando le puntate. Mi viene in mente Giorgia, del Consolato italiano, che sta a Malè a due metri dal mare. E Claudio che vive sulla sua barca, lo Shadas. E gli amici del Villaggio di Madoogali, e Max che si era costruito una casa, Enzo e Marta che fanno i sub e altri ancora…
Abbiamo mandato delle mail, aspettiamo risposte. Leggendo i giornali sembra che dalle Maldive arrivino notizie relativamente rassicuranti, non così dalla Tahilandia.
E’ prestissimo per fare commenti, anche se qualche idea non riesco a ricacciarla dalla mente. Stavolta il disastro immane non è colpa dell’uomo, ma certo che l’uomo, con le sue scelte, ha comunque delle pesanti responsabilità. Il fatto che non ci fosse un sistema di allarme, il fatto che per mancanza di attenzione, di infrastrutture e di strumenti di comunicazione e di controllo non si sia riuscito a lanciare un segnale tempestivo. Se paragoniamo questa mancata scelta strategica ai milioni di dollari buttati in armamenti dementi, da parte di tutti (anche dei paesi del terzo mondo) vien da pensare male della specie umana. Tra i morti, moltissimi coloro che dalla miseria erano costretti ad accamparsi sull’acqua, ai margini delle spiagge: altra situazione oggettivamente dettata dagli squilibri socio-economici.
Adesso c’è la grandissima emergenza. Ma tra due, tre mesi, quando l’emergenza sarà passata, cerchiamo di capire cosa è andato distrutto e cosa no. Cerchiamo di placare il senso di panico che ci assale oggi. Cerchiamo di non colpire questa gente con un altro pregiudizio: io sono stato da poco anche a Bali e in Vietnam. Oppure in Yemen. A Bali il turismo è ancora in gravissima crisi, dopo la bomba di più di due anni fa. Eppure il terrorismo non c’è. In Vietnam non ci va nessuno per paura della Sars, che è passata da un pezzo. In Yemen si ha paura ad andare per i rapimenti, che non ci sono più perché le condizioni sono mutate. Adesso, per quanti anni non andremo più in Indonesia, Tahilandia, Sri Lanka e Maldive?! Pare che le multinazionali abbiano deciso di spostare i loro investimenti, dall’area colpita, in Cina. Se anche noi rinunciamo al piacere, al diritto di andare in quei posti come turisti-viaggiatori toglieremo loro un’ultima speranza, e ci negheremo un enorme piacere di scambio.
Patrizio
ciao.
La tragedia asiatica
Patrizio Roversi
Solo qualche mese fa Adriatica era a Phuket, dove Gigi, Irene, Cino, Syusy hanno conosciuto un sacco di amici. Poi la barca è partita con a bordo Claudio Amendola e ha attraversato proprio l’Indiano, dalla Tahilandia alle Maldive. Dove sono stato anche io, una manciata di mesi fa. Proprio adesso stiamo montando le puntate. Mi viene in mente Giorgia, del Consolato italiano, che sta a Malè a due metri dal mare. E Claudio che vive sulla sua barca, lo Shadas. E gli amici del Villaggio di Madoogali, e Max che si era costruito una casa, Enzo e Marta che fanno i sub e altri ancora…
Abbiamo mandato delle mail, aspettiamo risposte. Leggendo i giornali sembra che dalle Maldive arrivino notizie relativamente rassicuranti, non così dalla Tahilandia.
E’ prestissimo per fare commenti, anche se qualche idea non riesco a ricacciarla dalla mente. Stavolta il disastro immane non è colpa dell’uomo, ma certo che l’uomo, con le sue scelte, ha comunque delle pesanti responsabilità. Il fatto che non ci fosse un sistema di allarme, il fatto che per mancanza di attenzione, di infrastrutture e di strumenti di comunicazione e di controllo non si sia riuscito a lanciare un segnale tempestivo. Se paragoniamo questa mancata scelta strategica ai milioni di dollari buttati in armamenti dementi, da parte di tutti (anche dei paesi del terzo mondo) vien da pensare male della specie umana. Tra i morti, moltissimi coloro che dalla miseria erano costretti ad accamparsi sull’acqua, ai margini delle spiagge: altra situazione oggettivamente dettata dagli squilibri socio-economici.
Adesso c’è la grandissima emergenza. Ma tra due, tre mesi, quando l’emergenza sarà passata, cerchiamo di capire cosa è andato distrutto e cosa no. Cerchiamo di placare il senso di panico che ci assale oggi. Cerchiamo di non colpire questa gente con un altro pregiudizio: io sono stato da poco anche a Bali e in Vietnam. Oppure in Yemen. A Bali il turismo è ancora in gravissima crisi, dopo la bomba di più di due anni fa. Eppure il terrorismo non c’è. In Vietnam non ci va nessuno per paura della Sars, che è passata da un pezzo. In Yemen si ha paura ad andare per i rapimenti, che non ci sono più perché le condizioni sono mutate. Adesso, per quanti anni non andremo più in Indonesia, Tahilandia, Sri Lanka e Maldive?! Pare che le multinazionali abbiano deciso di spostare i loro investimenti, dall’area colpita, in Cina. Se anche noi rinunciamo al piacere, al diritto di andare in quei posti come turisti-viaggiatori toglieremo loro un’ultima speranza, e ci negheremo un enorme piacere di scambio.
Patrizio
- ENZO MOOFUSHI D.C.
- Esperto sub di www.tuttomaldive.it
- Messaggi: 1021
- Iscritto il: ven ott 22, 2004 10:41 am
- Località: Moofushi - Rep.of Maldives
- Contatta:
DA ENZO Ri-ALLEGO RACCONTO DI MARCO, CAPOVILLAGGIO DI GANGEHI già postato precedentemente
ciao enzo, non so cosa sia successo al mio precedente invio, ti rimando il mio pensiero su tutta questa vicenda del post tsunami che sta diventando irritante.
Mi chiamo Marco, sono il capovillaggio di Gangehi.
Ero qui, su questa piccola isola “incantata”, quando e’ arrivata alle Maldive un’onda - provocata da un tremendo maremoto - che in seguito abbiammo imparato a chiamare Tsunami.
Devo dire la verita’, per noi non e’ stata come qualche film ce l’aveva fatta immaginare e come dicono sia stata per qualcun’altro piu’ sfortunato. Per noi e’ stata “solo” come un’alta marea molto piu’ alta del solito cresciuta molto piu’ velocemente.
Era una giornata abbastanza ventosa, a meta’ mattina il mare, gia’ un po’ agitato, ha cominciato a crescere ad una velocita’ inaudita ed ha sorpreso tutti quanti quando l’acqua, divenuta bianca, ha cominciato ad oltrepassare il pontile ed entrare nel bar su un lato dell’isola, nell’ufficio della reception e nelle camere staff sull’altro. E’ avvenuto tutto cosi’ in fretta che l’unico mio pensiero espresso a mezza voce e’ stato: “ ma cosa sta succedendo?”. Non capivo, non credevo a quello che vedevo, non avevo mai visto ne previsto niente di simile. Non posso dire di essermi spaventato, solo agitato a causa della sensazione di smarrimento per non riuscire a collegare quello cui stavo assistendo con nessuna esperienza presente nella mia memoria. E’ stato cosi’ strano quello che e’ accaduto ed e’ durato cosi’ poco che, ancora adesso, non posso dire di aver vissuto lucidamente tutti quei momenti. Nelle quattro o cinque ore successive il livello del mare e’ cresciuto e si e’ ritirato a velocita’ inspiegabile per ancora una decina di volte. Fortunatamente mai alto come la prima volta, ma comunque inquitante.
Durante l’onda e nei minuti successivi la confusione era massima. Dhoni che sbattevano contro il pontile, lavoratori locali arrampicati sui tetti delle camere con una valigina di effetti personali; qualcuno arrampicato sull’antenna del telefono... Viene da soridere, ma bisogna capirli, stiamo parlando soprattutto di ragazzi dello Sri Lanka, dell’India’ del Bangladesh, che hanno poca dimestichezza con l’acqua ma molta con le catastrofi naturali...
Lettini della spiaggia e scalette delle camere “overwater” galleggiavano, trasportate dalla corrente che aveva trasformato il mare in un grande fiume in piena; le passerelle che attraversano l’isola e ne percorrono il perimetro, sollevate dall’acqua che spingeva da sotto nel suo crescere veloce ed inarrestabile...
Lo ripeto, non ho mai avuto paura, anche perche’ quando ho cominciato a realizzare che forse avremmo potuto avere qualche problema, era gia’ tutto finito, il mare si ritirava e tutto tornava lentamente alla calma.
Non e’ stato cosi’ per tutti. Qualcuno, con gli occhi sbarrati, cercava conforto in chi, in qualche modo, non era rimasto pietrificato da un evento che, tutto sommato, non era stato tanto terrificante.
In seguito sms sui cellulari e notiziari della radio maldiviana svelavano l’arcano: un terremoto di 8.9 gradi aveva scosso la terra (poi si e’ saputo molti metri sotto il mare) nei pressi dell’Indonesia e aveva provocato quello sconvolgimento che, per il momento - per noi che non capivamo - non era ancora un’onda anomala...
La paura aveva preso un po’ tutti, qualcuna delle ospiti presenti a Gangehi la sfogava piangendo, qualcuno chiedeva sconsideratamente di lasciare subito l’isola. Noi del Club avremmo dovuto chiamare immediatamente una barca o un idrovolante per portarli all’aeroporto di Male’...
Dopo qualche ora tornava la clama. Una calma apparente visto che la sera c’era ancora chi temeva che il fenomeno si sarebbe potuto ripetere, ma comunque tutti erano rinsaviti e aspettavano con pazienza la partenza - gia’ prevista per loro - del giorno dopo.
In ogni caso alle 13.30 del 26 dicembre, i nostri cari ospiti sedevano a tavola per il sacrosanto pranzo. C’erano insalate, pizza, focaccine, pesce (fortunatamente gia’ cotto dalla mattina), frutta a montagne, qualche dolce e... il gelato! La sera stessa la corrente elettrica era gia’ stata ridata alle celle frigorifere, alle cucine, al ristorante e al bar. Dopo qualche giorno e’ tornata l’acqua dolce ventiquattrore al giorno, l’elettricita’ nelle camere occupate dai pochi ospiti rimasti - che si accingevano a trascorrere un capodanno “diverso” - l’aria condizionata, il telefono e... la pastasciutta al dente.
Noi dello staff italiano siamo stati un po’ piu’ sfortunati in quanto l’acqua salata – dopo aver raccolto foglie e terriccio - e’ entrata in camera fino a quasi un metro. Per i lavoratori locali, data la disposizione delle loro camere, e’ andata anche peggio, ma anche per tutti noi, nel giro di un paio di giorni, tutto e’ tornato alla normalita’.
Quello che non era normale erano gli stati d’animo di alcuni. Qualcuno dei lavoratori cingalesi aveva perso la famiglia, qualcuno la casa, qualcuno non aveva notizie dalla propria terra o isola, nel caso dei maldiviani. Qualche staff italiano riceveva notizia della catastrofe e non riusciva a tranquillizzare i propri famigliari che, bombardati da un’informazione mediatica imprecisa e alla caccia di facili sensazionalismi (senza i quali diventa difficile tenere ancorato il pubblico ad un notiziario che solitamente e solo noioso e disinformante) faceva di tutta l’erba un fascio accumunando le Maldive all’Indonesia , allo Sri Lanka, all’India, alla Thailandia. Certo anche qui Tsunami ha provocato ingenti danni, ma l’Apocalisse – grazie ad una dea bendata sempre parziale nel regalare le proprie attenzioni – si era abbattuta altrove.
Adesso, grazie anche ad internet, il terrorismo mediatico (spero involontario) sta raggiungendo dimensioni e prendendo forme tragicamente grottesche e mi sento anch’io personalmente coinvolto nel cercare di arginarlo. Si’ arginarlo. Mai parola fu piu’ appropriata come in questo momento, poiche’ si tratta anche in questo caso di un’onda anomala che puo’ fare tanti danni quanti l’altra, solo in maniera piu’ subdola e meno sensazionale.
Qualcuno dei ragazzi che lavoravano con me non ce l’ha fatta, e’ dovuto rientrare in Italia poiche’ le loro famiglie credevano piu’ a media che ai propri figli, ma molti altri - i piu’ –sono rimasti al loro posto, per rimettere in sesto piu’ presto possibile le struttutre turistiche in modo da poter riprendere subito a lavorare.
Quella di non venire alle Maldive, per le varie ragioni che ho sentito e che non mi va di stare a ricordare, e’ una delle insensatezze piu’ grandi che si possano affermare . Per fortuna in pochi aderiranno a questo scellerato appello. Immaginatevi quanti posti di lavoro, quanti onesti stipendi verrebbero a mancare se si realizzasse uno scenario del genere. E poi, chi scegliesse di non venire alle Maldive per rispetto delle vittime dell’altra parte dell’oceano, cosa dovrebbe fare? Rimanere a casa a meditare o pregare per chi se n’e’ cosi’ terribilmente andato? O dovrebbe andare a trascorrere le vacanze altrove? Come se mettere un numero maggiore di chilometri di distanza dalla catastrofe servisse a zittire le coscienze... E chi pontifica ed ha pontificato tali propositi, cosa sta facendo dal 26 dicembre ad oggi? E’ chiuso in casa? Non sorride piu’ ai propri figli per non fare un torto ai bambini rimasti orfani? Non va piu’ al cinema o in un ristorante perche’ c’e’ chi adesso non ha nemmeno un tetto sotto il quale sedersi a mangiare? E se cosi’ fosse, dov’erano questi “santi” durante le altre catastrofi naturali e non? Se per ogni disgrazia il mondo si dovesse fermare, non si muoverebbe piu’... Oppure dipende dal numero dei morti? Se un piccolo terremoto provoca “solo” mille cadaveri e nessuno di questi galleggia nel mare, non ci sono gli estremi per sentire pieta’?
Potrei continuare, ma anch’io, come un’onda infinita, non riuscirei piu’a fermarmi. Voglio concludere solo con un invito: tornate tutti alle Maldive, fate rinascere questa meta turistica che e’ stata solo marginalmente colpita dalla tragedia e che puo’ fare da volano alla ripresa di tutta l’area colpita. Tanti lavoratori potranno mandare i soldi - onestamente guadagnati - alle proprie famiglie in India, in Sri lanka, sulle altre isole dell’arcipelago maldiviano. Si puo’ anche decidere di offrire denaro per aiutare le popolazioni colpite, ma si puo’ anche decidere di dirottare le proprie vacanze - gia’ previste altrove - proprio alle Maldive che restano un paradiso e che possono ancora dare serenita’ a voi che le visiterete e speranza a chi, grazie a voi, lavora, guadagna, continua a vivere...
Viene il sospetto che chi sostiene essere uno scandalo andare alle Maldive in questo periodo, non lo faccia per interesse della pieta’ per le vittime della tragedia o per l’ingiustificata paura di trovarsi di fronte ad un corpo senza vita, ma semplicemente perche’ loro, alle Maldive, non hanno alcun interesse economico...
Magari si potrebbe dare meno soldi a chi crea disinformazione, spegnendo certi notiziari “spettacolistici” o non acquistando certi giornali e riviste - alla caccia della foto piu’ cruenta o del volto piu’ afflitto - rifiutando cosi’ di far parte dei “guardoni” che vogliono scorgere in ogni immagine, in ogni stralcio di notizia, qualcosa di drammatico che possa terrorizzarli e allo stesso tempo tranquillizzarli quando, spegnendo la tv o chiudendo il giornale, si accorgono che attorno a loro, la vita non e’ cambiata di una virgola.
Marco.
ciao enzo, non so cosa sia successo al mio precedente invio, ti rimando il mio pensiero su tutta questa vicenda del post tsunami che sta diventando irritante.
Mi chiamo Marco, sono il capovillaggio di Gangehi.
Ero qui, su questa piccola isola “incantata”, quando e’ arrivata alle Maldive un’onda - provocata da un tremendo maremoto - che in seguito abbiammo imparato a chiamare Tsunami.
Devo dire la verita’, per noi non e’ stata come qualche film ce l’aveva fatta immaginare e come dicono sia stata per qualcun’altro piu’ sfortunato. Per noi e’ stata “solo” come un’alta marea molto piu’ alta del solito cresciuta molto piu’ velocemente.
Era una giornata abbastanza ventosa, a meta’ mattina il mare, gia’ un po’ agitato, ha cominciato a crescere ad una velocita’ inaudita ed ha sorpreso tutti quanti quando l’acqua, divenuta bianca, ha cominciato ad oltrepassare il pontile ed entrare nel bar su un lato dell’isola, nell’ufficio della reception e nelle camere staff sull’altro. E’ avvenuto tutto cosi’ in fretta che l’unico mio pensiero espresso a mezza voce e’ stato: “ ma cosa sta succedendo?”. Non capivo, non credevo a quello che vedevo, non avevo mai visto ne previsto niente di simile. Non posso dire di essermi spaventato, solo agitato a causa della sensazione di smarrimento per non riuscire a collegare quello cui stavo assistendo con nessuna esperienza presente nella mia memoria. E’ stato cosi’ strano quello che e’ accaduto ed e’ durato cosi’ poco che, ancora adesso, non posso dire di aver vissuto lucidamente tutti quei momenti. Nelle quattro o cinque ore successive il livello del mare e’ cresciuto e si e’ ritirato a velocita’ inspiegabile per ancora una decina di volte. Fortunatamente mai alto come la prima volta, ma comunque inquitante.
Durante l’onda e nei minuti successivi la confusione era massima. Dhoni che sbattevano contro il pontile, lavoratori locali arrampicati sui tetti delle camere con una valigina di effetti personali; qualcuno arrampicato sull’antenna del telefono... Viene da soridere, ma bisogna capirli, stiamo parlando soprattutto di ragazzi dello Sri Lanka, dell’India’ del Bangladesh, che hanno poca dimestichezza con l’acqua ma molta con le catastrofi naturali...
Lettini della spiaggia e scalette delle camere “overwater” galleggiavano, trasportate dalla corrente che aveva trasformato il mare in un grande fiume in piena; le passerelle che attraversano l’isola e ne percorrono il perimetro, sollevate dall’acqua che spingeva da sotto nel suo crescere veloce ed inarrestabile...
Lo ripeto, non ho mai avuto paura, anche perche’ quando ho cominciato a realizzare che forse avremmo potuto avere qualche problema, era gia’ tutto finito, il mare si ritirava e tutto tornava lentamente alla calma.
Non e’ stato cosi’ per tutti. Qualcuno, con gli occhi sbarrati, cercava conforto in chi, in qualche modo, non era rimasto pietrificato da un evento che, tutto sommato, non era stato tanto terrificante.
In seguito sms sui cellulari e notiziari della radio maldiviana svelavano l’arcano: un terremoto di 8.9 gradi aveva scosso la terra (poi si e’ saputo molti metri sotto il mare) nei pressi dell’Indonesia e aveva provocato quello sconvolgimento che, per il momento - per noi che non capivamo - non era ancora un’onda anomala...
La paura aveva preso un po’ tutti, qualcuna delle ospiti presenti a Gangehi la sfogava piangendo, qualcuno chiedeva sconsideratamente di lasciare subito l’isola. Noi del Club avremmo dovuto chiamare immediatamente una barca o un idrovolante per portarli all’aeroporto di Male’...
Dopo qualche ora tornava la clama. Una calma apparente visto che la sera c’era ancora chi temeva che il fenomeno si sarebbe potuto ripetere, ma comunque tutti erano rinsaviti e aspettavano con pazienza la partenza - gia’ prevista per loro - del giorno dopo.
In ogni caso alle 13.30 del 26 dicembre, i nostri cari ospiti sedevano a tavola per il sacrosanto pranzo. C’erano insalate, pizza, focaccine, pesce (fortunatamente gia’ cotto dalla mattina), frutta a montagne, qualche dolce e... il gelato! La sera stessa la corrente elettrica era gia’ stata ridata alle celle frigorifere, alle cucine, al ristorante e al bar. Dopo qualche giorno e’ tornata l’acqua dolce ventiquattrore al giorno, l’elettricita’ nelle camere occupate dai pochi ospiti rimasti - che si accingevano a trascorrere un capodanno “diverso” - l’aria condizionata, il telefono e... la pastasciutta al dente.
Noi dello staff italiano siamo stati un po’ piu’ sfortunati in quanto l’acqua salata – dopo aver raccolto foglie e terriccio - e’ entrata in camera fino a quasi un metro. Per i lavoratori locali, data la disposizione delle loro camere, e’ andata anche peggio, ma anche per tutti noi, nel giro di un paio di giorni, tutto e’ tornato alla normalita’.
Quello che non era normale erano gli stati d’animo di alcuni. Qualcuno dei lavoratori cingalesi aveva perso la famiglia, qualcuno la casa, qualcuno non aveva notizie dalla propria terra o isola, nel caso dei maldiviani. Qualche staff italiano riceveva notizia della catastrofe e non riusciva a tranquillizzare i propri famigliari che, bombardati da un’informazione mediatica imprecisa e alla caccia di facili sensazionalismi (senza i quali diventa difficile tenere ancorato il pubblico ad un notiziario che solitamente e solo noioso e disinformante) faceva di tutta l’erba un fascio accumunando le Maldive all’Indonesia , allo Sri Lanka, all’India, alla Thailandia. Certo anche qui Tsunami ha provocato ingenti danni, ma l’Apocalisse – grazie ad una dea bendata sempre parziale nel regalare le proprie attenzioni – si era abbattuta altrove.
Adesso, grazie anche ad internet, il terrorismo mediatico (spero involontario) sta raggiungendo dimensioni e prendendo forme tragicamente grottesche e mi sento anch’io personalmente coinvolto nel cercare di arginarlo. Si’ arginarlo. Mai parola fu piu’ appropriata come in questo momento, poiche’ si tratta anche in questo caso di un’onda anomala che puo’ fare tanti danni quanti l’altra, solo in maniera piu’ subdola e meno sensazionale.
Qualcuno dei ragazzi che lavoravano con me non ce l’ha fatta, e’ dovuto rientrare in Italia poiche’ le loro famiglie credevano piu’ a media che ai propri figli, ma molti altri - i piu’ –sono rimasti al loro posto, per rimettere in sesto piu’ presto possibile le struttutre turistiche in modo da poter riprendere subito a lavorare.
Quella di non venire alle Maldive, per le varie ragioni che ho sentito e che non mi va di stare a ricordare, e’ una delle insensatezze piu’ grandi che si possano affermare . Per fortuna in pochi aderiranno a questo scellerato appello. Immaginatevi quanti posti di lavoro, quanti onesti stipendi verrebbero a mancare se si realizzasse uno scenario del genere. E poi, chi scegliesse di non venire alle Maldive per rispetto delle vittime dell’altra parte dell’oceano, cosa dovrebbe fare? Rimanere a casa a meditare o pregare per chi se n’e’ cosi’ terribilmente andato? O dovrebbe andare a trascorrere le vacanze altrove? Come se mettere un numero maggiore di chilometri di distanza dalla catastrofe servisse a zittire le coscienze... E chi pontifica ed ha pontificato tali propositi, cosa sta facendo dal 26 dicembre ad oggi? E’ chiuso in casa? Non sorride piu’ ai propri figli per non fare un torto ai bambini rimasti orfani? Non va piu’ al cinema o in un ristorante perche’ c’e’ chi adesso non ha nemmeno un tetto sotto il quale sedersi a mangiare? E se cosi’ fosse, dov’erano questi “santi” durante le altre catastrofi naturali e non? Se per ogni disgrazia il mondo si dovesse fermare, non si muoverebbe piu’... Oppure dipende dal numero dei morti? Se un piccolo terremoto provoca “solo” mille cadaveri e nessuno di questi galleggia nel mare, non ci sono gli estremi per sentire pieta’?
Potrei continuare, ma anch’io, come un’onda infinita, non riuscirei piu’a fermarmi. Voglio concludere solo con un invito: tornate tutti alle Maldive, fate rinascere questa meta turistica che e’ stata solo marginalmente colpita dalla tragedia e che puo’ fare da volano alla ripresa di tutta l’area colpita. Tanti lavoratori potranno mandare i soldi - onestamente guadagnati - alle proprie famiglie in India, in Sri lanka, sulle altre isole dell’arcipelago maldiviano. Si puo’ anche decidere di offrire denaro per aiutare le popolazioni colpite, ma si puo’ anche decidere di dirottare le proprie vacanze - gia’ previste altrove - proprio alle Maldive che restano un paradiso e che possono ancora dare serenita’ a voi che le visiterete e speranza a chi, grazie a voi, lavora, guadagna, continua a vivere...
Viene il sospetto che chi sostiene essere uno scandalo andare alle Maldive in questo periodo, non lo faccia per interesse della pieta’ per le vittime della tragedia o per l’ingiustificata paura di trovarsi di fronte ad un corpo senza vita, ma semplicemente perche’ loro, alle Maldive, non hanno alcun interesse economico...
Magari si potrebbe dare meno soldi a chi crea disinformazione, spegnendo certi notiziari “spettacolistici” o non acquistando certi giornali e riviste - alla caccia della foto piu’ cruenta o del volto piu’ afflitto - rifiutando cosi’ di far parte dei “guardoni” che vogliono scorgere in ogni immagine, in ogni stralcio di notizia, qualcosa di drammatico che possa terrorizzarli e allo stesso tempo tranquillizzarli quando, spegnendo la tv o chiudendo il giornale, si accorgono che attorno a loro, la vita non e’ cambiata di una virgola.
Marco.
IN DIRETTA DAL MOOFUSHI ISLAND RESORT
MALDIVE
MALDIVE
riporto quanto trovato scritto sulle news di virgilio
PORT-LOUIS, 9 gen. (Apcom) - Nove isole delle maldive sono state completamente distrutte dallo tsunami del 26 dicembre scorso. Lo ha dichirato il rappresentante delle Maldive all'Onu Mohamed Latheef.
"14 isole sono state evacuate" dopo lo tsunami e nove di esse sono ormai "totalmente inabitabili" ha detto Latheef alla viglia della riunione internazionale del gruppo dei piccoli paesi insulari in via di sviluppo.
Queste nove isole, ha aggiunto Latheef, sono state danneggiate in "modo strutturale". L'acqua si è infiltrata all'interno delle isole contaminando le falde acquifere e facendo altri danni. Fare in modo di abitarle di nuovo "sarebbe troppo costoso... l'unica soluzione è trasferire su altre isole i loro abitanti".
PORT-LOUIS, 9 gen. (Apcom) - Nove isole delle maldive sono state completamente distrutte dallo tsunami del 26 dicembre scorso. Lo ha dichirato il rappresentante delle Maldive all'Onu Mohamed Latheef.
"14 isole sono state evacuate" dopo lo tsunami e nove di esse sono ormai "totalmente inabitabili" ha detto Latheef alla viglia della riunione internazionale del gruppo dei piccoli paesi insulari in via di sviluppo.
Queste nove isole, ha aggiunto Latheef, sono state danneggiate in "modo strutturale". L'acqua si è infiltrata all'interno delle isole contaminando le falde acquifere e facendo altri danni. Fare in modo di abitarle di nuovo "sarebbe troppo costoso... l'unica soluzione è trasferire su altre isole i loro abitanti".
Alcune considerazioni che vorrei facessero pensare:
Il Presidente delle Maldive, Gayyoom, è in carica dal 1978 e la sua dittatura è la più longeva (dopo Fidel Castro).
Il popolo maldiviano da sempre viene sfruttato.
Pochi dignitari della cerchia del potere di Gayyoom godono dei privilegi e dei soldi che arrivano dall'estero, per la gestione turistica delle isole maldiviane.
Gayyoom non ha voluto incontrare Kofi Annan a Male, in questi giorni, quando è andato personalmente a rendersi conto del disastro e degli aiuti da dare alla popolazione, perchè non ha dato soldi a pioggia, "fidandosi" solo della sua parola.
Nessun incaricato dell' ONU può girare fra le isole e ispezionare liberamente i posti più colpiti.
Non ci sono immagini ne aeree ne terrestri dei danni provocati dal maremoto, ne su internet ne sui giornali.
Se si mandano soldi bisogna che siano desinati a dei civili onesti e conosciuti e non alle associazioni governative, altrimenti.....
Sosteniamo i maldiviani o il governo delle Maldive ?
Sono certo che Tuttomaldive saprà a chi dare i soldi della raccolta"Un sorriso per le Maldive", perchè vengano veramente in aiuto alla popolazione.
Le elezioni di questi giorni alle Maldive sono una barzelletta....In confronto in Ucraina sono dei dilettanti dell'imbroglio....
Molti maldiviani stanno pensando di emigrare, oltre che per la tragica situazione economica, ma anche perchè non c'è speranza di democrazia o di benessere diffuso.
Possiamo andare alle Maldive e pensare solo ai coralli o ai pesci ?
Gli aiuti vanno dati solo ai governi che si impegnano a dare un minimo di democrazia al popolo e dei livelli accettabili di condizioni umane.
In Africa, ogni anno, nei vari conflitti o epidemie, ci sono molte più vittime dello tsunami asiatico e nessuno versa una lacrima.
Fra 1 mese nessuno parlerà più di questo disastro: perchè ?
gordon
Il Presidente delle Maldive, Gayyoom, è in carica dal 1978 e la sua dittatura è la più longeva (dopo Fidel Castro).
Il popolo maldiviano da sempre viene sfruttato.
Pochi dignitari della cerchia del potere di Gayyoom godono dei privilegi e dei soldi che arrivano dall'estero, per la gestione turistica delle isole maldiviane.
Gayyoom non ha voluto incontrare Kofi Annan a Male, in questi giorni, quando è andato personalmente a rendersi conto del disastro e degli aiuti da dare alla popolazione, perchè non ha dato soldi a pioggia, "fidandosi" solo della sua parola.
Nessun incaricato dell' ONU può girare fra le isole e ispezionare liberamente i posti più colpiti.
Non ci sono immagini ne aeree ne terrestri dei danni provocati dal maremoto, ne su internet ne sui giornali.
Se si mandano soldi bisogna che siano desinati a dei civili onesti e conosciuti e non alle associazioni governative, altrimenti.....
Sosteniamo i maldiviani o il governo delle Maldive ?
Sono certo che Tuttomaldive saprà a chi dare i soldi della raccolta"Un sorriso per le Maldive", perchè vengano veramente in aiuto alla popolazione.
Le elezioni di questi giorni alle Maldive sono una barzelletta....In confronto in Ucraina sono dei dilettanti dell'imbroglio....
Molti maldiviani stanno pensando di emigrare, oltre che per la tragica situazione economica, ma anche perchè non c'è speranza di democrazia o di benessere diffuso.
Possiamo andare alle Maldive e pensare solo ai coralli o ai pesci ?
Gli aiuti vanno dati solo ai governi che si impegnano a dare un minimo di democrazia al popolo e dei livelli accettabili di condizioni umane.
In Africa, ogni anno, nei vari conflitti o epidemie, ci sono molte più vittime dello tsunami asiatico e nessuno versa una lacrima.
Fra 1 mese nessuno parlerà più di questo disastro: perchè ?
gordon
- Claudia&Dario
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MESSAGGIO RICEVUTO DA ENZO
MESSAGGIO RICEVUTO DA ENZO
CIAO DA ENZO.
MI ERO DIMENTICATO DI DIRVI CHE OGGI FINALMENTE SU INVITO DEL GOVERNO MALDIVIANO, E' ARRIVATA UNA DELEGAZIONE DI GIORNALISTI DI VARIE NAZIONALITA', PER L'ITALIA SONO UNA TRENTINA, PER DIMOSTRARE LE INFONDATEZZE DI MOLTE INFORMAZIONI SULLE MALDIVE, STANNO VISITANDO I
VILLAGGI TURISTICI, LA CAPITALE, GLI OSPEDALI, NELLA DELEGAZIONE CI SONO ANCHE MEDICI CHE VERIFICHERANNO L'ASSOLUTA MANCANZA DI QUALSIASI INFEZIONE O EPIDEMIA, I VILLAGGI DI PESCATORI, SIA ALCUNI DANNEGGIATI CHE QUELLI NON DANNEGGIATI, SPERIAMO CHE LE NOTIZIE COMINCINO, PER LE
MALDIVE AD ESSERE PIU' CORRETTE. CI SONO STATI INVITI ANCHE A
DELEGAZIONI SUBACQUEE PER DIMOSTRARE L'INTEGRITA' DEI FONDALI
MALDIVIANI. VI INFORMERO' SU EVENTUALI SVILUPPI.
CIAO DA ENZO.
MI ERO DIMENTICATO DI DIRVI CHE OGGI FINALMENTE SU INVITO DEL GOVERNO MALDIVIANO, E' ARRIVATA UNA DELEGAZIONE DI GIORNALISTI DI VARIE NAZIONALITA', PER L'ITALIA SONO UNA TRENTINA, PER DIMOSTRARE LE INFONDATEZZE DI MOLTE INFORMAZIONI SULLE MALDIVE, STANNO VISITANDO I
VILLAGGI TURISTICI, LA CAPITALE, GLI OSPEDALI, NELLA DELEGAZIONE CI SONO ANCHE MEDICI CHE VERIFICHERANNO L'ASSOLUTA MANCANZA DI QUALSIASI INFEZIONE O EPIDEMIA, I VILLAGGI DI PESCATORI, SIA ALCUNI DANNEGGIATI CHE QUELLI NON DANNEGGIATI, SPERIAMO CHE LE NOTIZIE COMINCINO, PER LE
MALDIVE AD ESSERE PIU' CORRETTE. CI SONO STATI INVITI ANCHE A
DELEGAZIONI SUBACQUEE PER DIMOSTRARE L'INTEGRITA' DEI FONDALI
MALDIVIANI. VI INFORMERO' SU EVENTUALI SVILUPPI.
- ENZO MOOFUSHI D.C.
- Esperto sub di www.tuttomaldive.it
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- Iscritto il: ven ott 22, 2004 10:41 am
- Località: Moofushi - Rep.of Maldives
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DA ENZO.
CARISSIMI, FINALMENTE SEMBRA CHE I "CARI AMICI" GIORNALISTI STIANO CAMBIANDO TONO, LA VISITA UFFICIALE QUI SUL POSTO E' SERVITA, E SPERIAMO SIANO FINITE LE CROCIATE DI SENSAZIONALISMO, CHE HANNO FATTO DANNI SOLO ALL'ECONOMIA MALDIVIANA E COME PIU' VOLTE DETTO ANCHE AI MALDIVIANI CHE LAVORANO GRAZIE AL TURISMO. COME GIA' RICORDATO DA QUALCUN ALTRO GLI OPERATORI NON CI PERDONO SE CAMBIATE DESTINAZIONE, I PROPRIETARI DEI VILLAGGI QUEST'ANNO GUADAGNERANNO 4 INVECE CHE 5? E ALLORA?, IL PROBLEMA E' INVECE PER CHI HA UNO STIPENDIO SU CUI CONTA VERAMENTE, E SE QUESTA SITUAZIONE DOVESSE CONTINUARE SI TROVERA' IN GROSSE DIFFICOLTA'. HO TUTTAVIA ANCHE DELLE BUONE NOTIZIE DA DARE. GUARDO TUTTI I GIORNI NEL NOSTRO UFFICIO DEL VILLAGGIO LA CNN E TVM (LA TELEVISIONE MALDIVIANA) E CON I RAGAZZI DELL'UFFICIO (COME SI FA' NEI NOSTRI BAR) COMMENTIAMO SEMPRE LE NOTIZIE E LE AZIONI CHE IL GOVERNO INTRAPRENDE PER AFFRONTARE L'EMERGENZA, SICCOME ANCHE A ME COME AD ALTRI E' SORTO IL DUBBIO SU COME E SU CHI GESTIRANNO IL FLUSSO ECONOMICO DEGLI AIUTI, TUTTI I MALDIVIANI DA ME "PUNZECCHIATI" SU QUESTO PUNTO SI SONO SENTITI SICURI CHE NON SARANNO FATTI SCHERZI DI ALCUN GENERE ANCHE PERCHE' SONO STATE CREATE TANTISSIME COMMISSIONI DI CONTROLLO, SI PARLA DI CENTINAIA DI PERSONE, CHE REGISTRERANNO TUTTE LE USCITE CON ASSOLUTA TRASPARENZA. I VILLAGGI EVACUATI SEMBRA SIANO UNA QUINDICINA SU DUECENTO ISOLE MALDIVIANE ABITATE, TANTI CHE PRIMA DORMIVANO SU BRANDE O PER TERRA ADESSO SONO ASSITITI ED HANNO UN VERO LETTO CON MATERASSO, PRIMA BEVEVANO ACQUA PIOVANA, ADESSO ASSOLUTAMENTE ACQUA MINERALE, INSOMMA QUESTE SONO LE NOTIZIE TRASMESSE DALLA TV MALDIVIANA, MA TUTTI I MALDIVIANI DA ME INTERPELLATI GIURANO CHE LA SITUAZIONE E' VERAMENTE QUESTA, SPERIAMO CHE CONTINUI COSI', EFFETTIVAMENTE DAVANTI AD UNA COSA COSI' TREMENDA IL GOVERNO NON POTEVA CHE COMPORTARSI CON ASSOLUTA TRASPARENZA, PENSO CHE AVREBBERO RISCHIATO TROPPO......, ANCHE I GROSSI OPERATORI MALDIVIANI E PROPRIETARI MALDIVIANI DI VILLAGGI STANNO FACENDO LA LORO PARTE, CON VERSAMENTI ANCHE DI PARECCHI MILIONI DI DOLLARI. BE' INSOMMA IL MORALE STA' RISALENDO, MA LA SODDISFAZIONE PIU' GRANDE E' SENTIRE GIA' I PRIMI COMMENTI DEGLI "INCOSCIENTI" CHE SONO PARTITI E CHE DA QUI VI RACCONTANO COME STANNO VERAMENTE LE COSE.
CIAO A TUTTI ENZO SPINA.
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CARISSIMI, FINALMENTE SEMBRA CHE I "CARI AMICI" GIORNALISTI STIANO CAMBIANDO TONO, LA VISITA UFFICIALE QUI SUL POSTO E' SERVITA, E SPERIAMO SIANO FINITE LE CROCIATE DI SENSAZIONALISMO, CHE HANNO FATTO DANNI SOLO ALL'ECONOMIA MALDIVIANA E COME PIU' VOLTE DETTO ANCHE AI MALDIVIANI CHE LAVORANO GRAZIE AL TURISMO. COME GIA' RICORDATO DA QUALCUN ALTRO GLI OPERATORI NON CI PERDONO SE CAMBIATE DESTINAZIONE, I PROPRIETARI DEI VILLAGGI QUEST'ANNO GUADAGNERANNO 4 INVECE CHE 5? E ALLORA?, IL PROBLEMA E' INVECE PER CHI HA UNO STIPENDIO SU CUI CONTA VERAMENTE, E SE QUESTA SITUAZIONE DOVESSE CONTINUARE SI TROVERA' IN GROSSE DIFFICOLTA'. HO TUTTAVIA ANCHE DELLE BUONE NOTIZIE DA DARE. GUARDO TUTTI I GIORNI NEL NOSTRO UFFICIO DEL VILLAGGIO LA CNN E TVM (LA TELEVISIONE MALDIVIANA) E CON I RAGAZZI DELL'UFFICIO (COME SI FA' NEI NOSTRI BAR) COMMENTIAMO SEMPRE LE NOTIZIE E LE AZIONI CHE IL GOVERNO INTRAPRENDE PER AFFRONTARE L'EMERGENZA, SICCOME ANCHE A ME COME AD ALTRI E' SORTO IL DUBBIO SU COME E SU CHI GESTIRANNO IL FLUSSO ECONOMICO DEGLI AIUTI, TUTTI I MALDIVIANI DA ME "PUNZECCHIATI" SU QUESTO PUNTO SI SONO SENTITI SICURI CHE NON SARANNO FATTI SCHERZI DI ALCUN GENERE ANCHE PERCHE' SONO STATE CREATE TANTISSIME COMMISSIONI DI CONTROLLO, SI PARLA DI CENTINAIA DI PERSONE, CHE REGISTRERANNO TUTTE LE USCITE CON ASSOLUTA TRASPARENZA. I VILLAGGI EVACUATI SEMBRA SIANO UNA QUINDICINA SU DUECENTO ISOLE MALDIVIANE ABITATE, TANTI CHE PRIMA DORMIVANO SU BRANDE O PER TERRA ADESSO SONO ASSITITI ED HANNO UN VERO LETTO CON MATERASSO, PRIMA BEVEVANO ACQUA PIOVANA, ADESSO ASSOLUTAMENTE ACQUA MINERALE, INSOMMA QUESTE SONO LE NOTIZIE TRASMESSE DALLA TV MALDIVIANA, MA TUTTI I MALDIVIANI DA ME INTERPELLATI GIURANO CHE LA SITUAZIONE E' VERAMENTE QUESTA, SPERIAMO CHE CONTINUI COSI', EFFETTIVAMENTE DAVANTI AD UNA COSA COSI' TREMENDA IL GOVERNO NON POTEVA CHE COMPORTARSI CON ASSOLUTA TRASPARENZA, PENSO CHE AVREBBERO RISCHIATO TROPPO......, ANCHE I GROSSI OPERATORI MALDIVIANI E PROPRIETARI MALDIVIANI DI VILLAGGI STANNO FACENDO LA LORO PARTE, CON VERSAMENTI ANCHE DI PARECCHI MILIONI DI DOLLARI. BE' INSOMMA IL MORALE STA' RISALENDO, MA LA SODDISFAZIONE PIU' GRANDE E' SENTIRE GIA' I PRIMI COMMENTI DEGLI "INCOSCIENTI" CHE SONO PARTITI E CHE DA QUI VI RACCONTANO COME STANNO VERAMENTE LE COSE.
CIAO A TUTTI ENZO SPINA.
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Quella che nuotando nel mare delle Maldive uno avrebbe potuto imbattersi nel cadavere di una vittima dello tsunami l'ho sempre ritenuta una baggianata (tanto è vero che sono partito il 16.01 e rientrato il 25.01), però secondo la notizia pubblicata da Repubblica l'eventualità era possibile:
http://www.repubblica.it/2005/a/sezioni ... nuovo.html
Riporto uno stralcio:
"Le autorità delle Maldive hanno chiesto ufficialmente al governo italiano di prelevare campioni organici da una ventina di cadaveri o resti di corpi restituiti dal mare sicuramente provenienti dalle coste dello Sri Lanka a causa delle maree e delle correnti. Un team medico legale della Polizia di Stato ha eseguito a Malè i prelievi dei campioni che sono stati portati in Italia per gli accertamenti. Gli esiti saranno comunicati alle autorità dello Sri Lanka per il confronto con i campioni prelevati ad alcuni parenti di vittime del posto. "
http://www.repubblica.it/2005/a/sezioni ... nuovo.html
Riporto uno stralcio:
"Le autorità delle Maldive hanno chiesto ufficialmente al governo italiano di prelevare campioni organici da una ventina di cadaveri o resti di corpi restituiti dal mare sicuramente provenienti dalle coste dello Sri Lanka a causa delle maree e delle correnti. Un team medico legale della Polizia di Stato ha eseguito a Malè i prelievi dei campioni che sono stati portati in Italia per gli accertamenti. Gli esiti saranno comunicati alle autorità dello Sri Lanka per il confronto con i campioni prelevati ad alcuni parenti di vittime del posto. "
ferrari.m