By Alssio
RANGIROA
La seconda tappa del nostro viaggio ci porta nell’atollo di Rangiroa. Questo
è molto diverso da quello di Bora Bora, infatti si tratta di “un’isola bassa” .
Niente di più di una striscia di terra di larghezza variabile tra pochi metri e qualche decina di metri e la cui elevazione massima sopra il livello del mare sarà intorno ai 2 m.
Rangiroa è anche uno degli atolli più grandi del mondo. Attraversare la sua laguna interna da una parte all’altra percorrendo il diametro minore richiede circa 1 ora di navigazione!!
Arrivati all’aeroporto ci si accorge che nonostante Rangiroa sia piuttosto famosa a livello turistico, non conosce congestione e le strutture turistiche sono poche. L’aeroporto è separato dalla strada principale da un muretto basso e lungo il perimetro l’accesso dei mezzi di soccorso alla pista di atterraggio non è chiuso con un cancello ma con una semplice catenella!
Noi eravamo alloggiati al Kia Ora, l’unico albergo di buona categoria dell’isola che conta una decine di strutture in tutto. Il percorso tra il resort e l’aeroporto è di circa 2 km e permette di godere della peculiarità dell’isola. Si riescono a vedere, infatti, sia la laguna interna sia l’oceano aperto semplicemente girando la testa a destra e sinistra.
IL RESORT
Il Kia Ora è un buon albergo ma è sicuramente un po’ datato.
Le camere (beach bungalow) sono spaziose e confortevoli ma sicuramente avrebbero bisogno di una leggera rinfrescata generale.
La caratteristica veramente singolare di questi bungalow è di essere degli “amplificatori di vento”. Avete capito bene. Quando si rimane all’interno del bungalow l’aria che si infiltra nelle fessure del tetto crea un effetto tornado che scompare non appena si apre la finestra che dà sul patio e si cerca di capire quale sciagura temporalesca si stia abbattendo sulla nostra testa. Spesso sembra che ci sia un vento tipo “Bora triestina” fin quando si resta all’interno del bungalow salvo accorgersi che all’esterno non c’è un filo di vento!!!!!! Mah!!!!!!
A parte questo inconveniente e il fatto che le vasche idromassaggio poste all’esterno dei bungalow sono pressoché inutilizzabili dal momento che la temperatura dell’acqua al loro interno è piuttosto bassa, tutto il resto devo dire che è curato e di aspetto gradevole.
Gli spazi comuni si concentrano all’ingresso del villaggio, formato da una grande tettoia in legno, sotto la quale ci sono la reception, il banco delle attività e un paio di negozietti.
Proseguendo dall’ingresso verso il mare si raggiungono il ristorante, il bar, la zona piscina e, un po’ discostato, il bungalow dove si effettuano i massaggi.
La piscina merita una menzione particolare perché affaccia direttamente sul mare e la sera assistere al tramonto “a mollo” è qualcosa di davvero spettacolare.
Il ristorante è buono ma non è molto curato nella presentazione dei piatti. Sicuramente in questo aspetto è stato il peggiore.
Il bar è costruito su una piattaforma direttamente sul mare ed è dotato di un pavimento parzialmente di vetro che permette di osservare la fauna marina che transita da quelle parti. Qualche volta si possono vedere i trigoni e dei piccoli di aquile di mare.
LE SPIAGGE E LO SNORKELING
Sapevo già che la Polinesia non è certo il luogo ideale per chi cerca spiagge di sabbia finissima bianca e così non mi ha sorpreso trovare delle spiagge non molto grandi e con sabbia di pezzatura un po’ grossolana. Quella davanti al Kia Ora in particolare si poteva dividere in tre parti ben distinte. A destra della zona ristorante la spiaggia era molto piccola e formata da pezzi di corallo di dimensione notevole.
A sinistra della zona piscina e fino al pontile degli ow era piccola in prossimità dei primi beach bungalow (1-4) e inesistente nel tratto davanti ai beach bungalow coi numeri fino all’otto. Davanti a questi infatti è stato costruito un muretto in cemento e quindi non c’è accesso diretto al mare. Bisogna dire tuttavia che il tratto di muretto è abbastanza breve (circa 10-15 m).
Dopo il pontile degli OW invece la spiaggia si amplia ed è formata da sabbia abbastanza fine.
Mentre sulle spiagge ero preparato, non ero preparato allo spettacolo desolante che mi ha riservato lo snorkeling nella laguna di fronte al resort. I coralli di fatto sono tutti morti e i pesci che popolano la laguna sono pochi sia in quantità che in varietà. Sono presenti dei pesci farfalla, dei pesci chirurgo “grigi”, qualche idolo moresco e una quantità imbarazzante di pesci balestra titano.
Passando da Bora Bora a Rangiroa pensavo di trovare molto ma molto di più!!!
Per fare uno snorkeling decente, l’unico modo è di fare l’escursione, giornaliera e della durata di un’ora circa (ovviamente a pagamento) nella pass oceanica.
Una barca trasporta gli snorkelisti fino alla pass di Avatoru, li lascia nel punto della pass più vicino alla laguna interna e li va a riprendere verso metà della pass.
Intanto preciso che alla pass ci si può arrivare anche con la bicicletta, quindi, in linea di principio, sarebbe possibile anche fare snorkeling non guidato. Sarebbe possibile e anche da incoscienti. La corrente nella pass è così forte che ci si potrebbe trovare in mare aperto senza neanche accorgersene.
Lo spettacolo durante questo snorkeling è garantito. I coralli sono belli e colorati e ricoprono quasi interamente il fondale digradante più prossimo alla riva. Inoltre i pesci sono molti e colorati. Mi sarebbe piaciuto trovare lo stesso ambiente anche nella laguna davanti al resort, come mi capita sempre alle Maldive (anche se con coralli meno colorati)
Devo anche aggiungere che chi ha avuto esperienze subacquee è assolutamente entusiasta dello spettacolo sottomarino di Rangiroa.
LE ESCURSIONI
Le escursioni che si possono fare a Rangiroa sono molte: la laguna blu, le sabbie rosa, avvistamento dei delfini, snorkeling alla pass e altro.
Io ho fatto la prima e avrei voluto fare la seconda, ma non è stato possibile in quanto per mancanza di turisti è stata annullata. Disdetta!
La laguna blu
La gita alla laguna blu occupa quasi una giornata intera, dalle 9 del mattino alle 15,30 nel pomeriggio. Sono compresi in questa gita anche il pranzo sul motu e lo snorkeling alla pass di Avatoru.
Il tragitto per giungere alla laguna blu richiede un ora di barca attraverso la laguna interna che, essendo molto ampia, si comporta come se fosse mare aperto. In pratica c’è il rischio che si balli parecchio (evento verificatosi al nostro ritorno).
All’arrivo, lo spettacolo che si pone di fronte allo spettatore è a dir poco paradisiaco. Una decina di isole con una vegetazione fittissima, racchiudono un tratto di mare dai colori incredibili. Il ricordo di quelle sfumature così intense di azzurro e di verde mi emoziona ancora adesso che sono passati quattro mesi (anche se sembrano due anni).
La laguna è popolata da decine di squaletti che nuotano vicini a riva in attesa che i turisti diano loro un po’ di cibo. Non ci sono invece altri tipi di pesci e quindi niente snorkeling, ma poco importa.
Durante la permanenza si può godersi semplicemente lo spettacolo della natura oppure si può assistere alla dimostrazione di come si realizzano vassoi, cappelli e altri oggettini con le foglie delle palme, come si ricava il cuore commestibile della palma da cocco oppure farsi aprire un cocco fresco per berne il succo e mangiarne la morbida polpa con un cucchiaio fatto anch’esso col guscio dello stesso cocco.
Ad una certa ora l’equipaggio richiama i turisti e, sotto ad un gazebo, si pranza a base di pesce grigliato. Gli avanzi faranno parte del pasto dato agli squaletti di cui sopra.
Prima di tornare a casa si fa un po’ di shark feeling con gli squali più grandi.
Appesi a una corda legata tra due barche si assiste allo spettacolo degli squali, alcuni anche di dimensioni notevoli, che si avventano sul cibo che gli viene gettato dalla barca. Per dire la verità gli squali più grandi si limitano a “controllare” che i visitatori non disturbino il loro ambiente.
In definitiva se vi recate a Rangiroa non perdetevi questa meraviglia per niente al mondo!!!!
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POLINESIA 2007 - Diario di viaggio - RANGIROA
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