Fuel surcharge: gli adv si ribellano

[Claudia&Dario]

Fuel surcharge: gli adv si ribellano

Tasse aeroportuali e fuel surcharge in continua crescita sono il vero allarme dell’estate 2008, ce ne parlano tour operator e Adv, soprattutto per il lungo raggio. “A giugno una compagnia americana ha portato le tasse aeroportuali da 200 a 600 euro”. L’agenzia ovviamente non ha accettato e l’operatore è stato costretto a coprire la differenza, domandandosi se fossero davvero tasse aeroportual. Con le Adv poi il cliente si trova spiazzato dalla richiesta del fuel surcharge ed è l’agenzia a perdere credibilità, oltre a dover raccogliere la nuova gabella.
Intanto gli agenti di viaggi Iata indiani hanno preso una decisione. Con il fuel surcharge cresciuto del 40-60% delle tariffe base internazionali, e addirittura di 5/6 volte più alto per le tasse domestiche, le adv del subcontinente si sono sentite colpevolizzate dall’utenza, dalla quale sono costrette ad esigere la tassa. Il National Management Committee di IAAI (Iata Agents Association of India) ha dichiarato di non voler più raccogliere le cifre in questione per conto del governo. E il Consiglio nazionale, riunito a Cochin, ha deciso che:

Gli agenti di viaggi si assumeranno la responsabilità di raccogliere il fuel surcharge solo per il 10% della tariffa base della compagnia aerea.
Per la raccolta di ogni fuel surcharge superiore al 10% della tariffa base, la compagnia è tenuta a pagare all’adv il 9% del valore della tassa.
Nell’eventualità che la compagnia non accetti di versare all’adv il dovuto, la compagnia sarà costretta a raccogliere da sé il fuel surcharge dall’utenza.

Questa prassi entrerà in vigore il 1° ottobre 2008. E la UFTAA (Federazione Universale delle Associazioni delle Adv) s'incontra proprio in India a metà agosto per decidere se raccogliere la sfida portarla in tutto il mondo.

(fonte: L'agenzia di viaggio)